Hitwood «Marea» (2018)

Hitwood ĞMareağ | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
08.09.2018

 

Visualizzazioni:
1499

 

Band:
Hitwood
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Titolo:
Marea

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Antonio Boccellari :: Guitar, Drums, Bass, Studio Engineering, Synth;

 

Genere:
Melodic Death Metal

 

Durata:
46' 46"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
19.07.2018

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Ispirato per la maggiore a musicalità derivante dal death metal scandinavo proteso su ispirazione di band quali In Flames, Dark Tranquillity, Arch Enemy ed altre, il polistrumentista piacentino Antonio Boccellari rilascia questo “Marea”, terzo full lenght della propria carriera all’interno del quale lo stesso si è avvalso della collaborazione come guest di diversi musicisti dando così luogo ad un lavoro complessivamente attraente e ben fatto. Ciò che colpisce del disco, al di là di una certa coerenza compositiva che va ad abbracciare per ispirazioni le band sopraccitate, è anche l’ottima resa della produzione se si tiene conto che trattasi di autoproduzione ed è curato in ogni singolo dettaglio dall’ autore. I dieci brani si caratterizzano tutti per la particolare dote melodica che va a susseguirsi tra momenti moderati e riflessivi in alternanza con altri più maestosi. Buono il growl ma significativi anche i buoni interscambi ritmici tra riff di chitarra, lead solo e l’immancabile batteria. La vena d’ispirazione scandinava si sente tutta eccome! In effetti sin dal primo effettivo “Apocalyptic Omen”, preceduto da un intro “Intro Last Day of Gaia” ben si percepisco tutte quelle linee compositive che hanno ispirato e continuano ad ispirare nuove realtà della scena underground mondiale; refrain e alternanze ritmiche offrono un ascolto diretto e ben assimilabile; segue poi anche “Polished Sense Of Nothingness”, avvolta da un significativo alone di mistero ma pur sempre avvolgente nella genetica ricca di parti anche acustiche ma ritmiche in puro stile death metal; bella anche l’apertura di “Our Streets”, brano questo che offre uno scenario tutto in evoluzione; segue poi la cover dei Placebo “This Pictures” rivisitata dall’autore e la successiva “Venus Of My Dreams II: Her Passage” un brano particolarmente melodico e moderato in apertura che di seguito evolve in un susseguirsi tra ritmiche infuocate e growl espressivo nella miglior tradizione; un riff intenso quanto grintoso stimola l’apertura di “Where Unreality Becomes True”, meritevole anche in ciò che sono ritornelli e quant’altro; altalenante ma particolarmente melodico è anche “The Scene You Could See” che anticipa il breve e strumentale “I’ll Wait For You, Near the Lighthouse” e il conclusivo “Harakiri” che segna e conferma in sostanza la buona attitudine di questo autore, già confermata anche nelle sue precedenti uscite, Ep inclusi, ad una valida quanto significativa vena creativa che, seppur non massimamente personalizzata, è in grado di trasmettere e coinvolgere appieno gli ascoltatori appassionati di death metal scandinavo.

Track by Track
  1. Intro Last Day of Gaia S.V.
  2. Apocalyptic Omen 80
  3. Polished Sense Of Nothingness 75
  4. Our Streets 80
  5. This Pictures S.V.
  6. Venus Of My Dreams II: Her Passage 75
  7. Where Unreality Becomes True 75
  8. The Scene You Could See S.V.
  9. I’ll Wait For You, Near the Lighthouse 75
  10. Harakiri 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
77

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 08.09.2018. Articolo letto 1499 volte.

 

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