Lightpole «Dusk» (2018)

Lightpole «Dusk» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
23.12.2018

 

Visualizzazioni:
1010

 

Band:
Lightpole
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Titolo:
Dusk

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Eug Iommi :: voice, voicescapes, programming, cymbals;
- Claudio Marcozzi :: guitars, backing voice, programming, synths;
- Davide Tossici :: synths, keyboards, piano, bass;
- Dominguez Marcos :: drums, percussions, electronic pads;

 

Genere:
Alternative Electro Psych Rock

 

Durata:
51' 18"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2018

 

Etichetta:
Overdub Recordings
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Distribuzione:
Code7 Distribution
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Plastic Head
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Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Da poco in uscita è questo “Dusk”, esordio dei Lightpole, una band dedita al rock alternativo psichedelico ed elettronico che risulta sinceramente di non facile collocazione nel contesto metal di cui è solita occuparsi questa webmagazine. Atmosferico, melodico e pregno di contesti elettronici, ulteriormente stesi su un tappeto di tonalità morbide e intense, si rivela il contenuto delle nove tracce pressate nel disco; il tutto appare inoltre molto moderno nei contenuti se si considerano i numerosi elementi psichedelici racchiusi dalla band in questo particolare progetto in cui non mancano inevitabili richiami anche al passato. Il sound è particolarmente stratificato e dinamico mentre il clean vocale è probabilmente sin troppo effettato al punto da sembrare sopraffatto in alcuni brani; probabilmente la pecca è quella di rendere un po’ troppo oscuro il contenuto dei brani che a lungo andare danno anche un certo senso di noia a cagione della mancanza di simmetrie strumentali più accese e divertenti. Tra le tracce, vale la pena ricorda re “What Youe Leave Back”, per il suo soave sottofondo a supporto di un rock tendente allo stoner; “The Founding Father” dinamica e divertente ma forse nuovamente resa troppo oscura per il genere trattato; molto tenebrosa è poi “Samsara” un brano caratterizzato da moltissimi effetti elettronici lento e vorticoso; chiude poi il disco la lunghissima “Shadows” che pare in sostanza la colonna sonora di un lontano, prossimo film horror. Il disco, come sopra specificato, risulta convincente sino ad un certo punto a causa del genere poco solare e dinamico probabilmente troppo incentrato sui contesti oscuri che mai delimitano cambi di umore ristagnandosi un po’ troppo in favore delle predette sonorità.

Track by Track
  1. The Hucksters' Meal 60
  2. The Same Old Glory 60
  3. What You Leave Back 60
  4. The Founding Father 55
  5. Collapse 60
  6. Samsara 65
  7. Euphelia S.V.
  8. Wakes 60
  9. Shadows 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
63

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 23.12.2018. Articolo letto 1010 volte.

 

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