AutoBlastinDog «PornoPhorno» (2018)
Recensione
Ricordo bene di aver recensito il disco precedente dei Grossetani AutoBlastinDog, “Batracomiomachia”, e lo considerai un disco grind/punk/HC molto pieno di stereotipi del genere unito a cose random e demenziali, per un risultato al massimo carino, ma certamente dimenticabile. Bene, con il terzo “Pornophorno” cambia più che altro il fatto che ormai gli ABD sono divenuti praticamente punk/HC, ma per il resto i 14 brani qui presenti sono bene o male la stessa cosa, con tutti i difetti che ammantavano il disco precedente.
Lo sappiamo che in certi casi spegnere il cervello è una buona cosa e che un po’ d’ignoranza fa stare bene de core e de panza, ma se una cosa fa ridere e/o diverte tutto ok, mentre non è ok se i brani qui presentati sono un delirio tra samples scontati e musica generica e che dura poco, visto che spesso lascia spazio a trovate certamente fuori di testa, ma che oltre il rango di “cavolata” non vanno. Il migliore esempio di tutto questo è dato da brani come “L’attore porno” e “Gli Oscuri segreti di Eternia”, dove nella prima c’è un attacco punk/HC non male, che subito si lascia sovrapporre da una voce fastidiosa, e nella seconda canzone avviene lo stesso ma in ordine contrario. Pochi sono i brani dove davvero la band pesta duro senza perdersi in stupidaggini, come la decima i l’undicesima canzone, dei veri deliri che almeno ci soddisfano dal punto di vista della violenza, anche se di certo la violenza non è una cosa che dovremmo andare a cercare col lanternino in mezzo a un oceano di trovate fuori di testa che possono anche divertire, ma che alla fine sono solo fronzoli.
Insomma: Pressoché niente di diverso dal passato per gli AutoBlastinDog, tranne che almeno adesso essendo punk/HC, la mancata violenza sonora non è più un grosso problema. Eppure, nonostante questo, io il disco non me la sento di consigliarlo all’acquisto: è sicuramente un cazzeggio sonoro e come tale va visto e va ascoltato al primo ascolto, ma al secondo sinceramente la noia e la voglia di ascoltare altro prendono il sopravvento, specie considerando che tanto quest’album è poco diverso dal precedente. Poi se siete fanatici di grind/punk/HC totali, del tipo che apprezzate roba tipo quegli Ep degli Anal Cunt composti da “brani” tutti uguali che durano pochi secondi e con una chitarra incomprensibile, allora questo disco potrebbe anche piacervi. Forse.
Track by Track
- La morte di Eraclito 55
- Italia's got amen 55
- Stairway to ENEL 55
- M'asciuga 55
- E il sommo decadde 55
- Luddismo mon amour 55
- Selfie = Sega! 55
- L'attore porno 50
- Gli oscuri segreti di Eternia 50
- Tattakkialkazzo 60
- Soppartito 60
- Diffusa illegalità e confusione religiosa 55
- Vulvevolvendo 60
- S.C.C. (Sodomia CULturale cOllettiva) 55
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 60
- Qualità Artwork: 55
- Originalità: 50
- Tecnica: 60
Giudizio Finale
55Recensione di Snarl » pubblicata il 28.12.2018. Articolo letto 1724 volte.
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