Rhapsody of Fire «The Eighth Mountain» (2019)

Rhapsody Of Fire «The Eighth Mountain» | MetalWave.it Recensioni Autore:
reira »

 

Recensione Pubblicata il:
13.03.2019

 

Visualizzazioni:
2090

 

Band:
Rhapsody of Fire
[MetalWave] Invia una email a Rhapsody of Fire [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Rhapsody of Fire [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Rhapsody of Fire [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Rhapsody of Fire

 

Titolo:
The Eighth Mountain

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Giacomo Voli (vocals), Alex Staropoli (keyboards), Roby De Micheli (guitars), Alessandro Sala (bass), Manu Lotter (drums)

 

Genere:
Symphonic Metal

 

Durata:
1h 4' 36"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
22.02.2019

 

Etichetta:
AFM Records
[MetalWave] Invia una email a AFM Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di AFM Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di AFM Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di AFM Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di AFM Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di AFM Records

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Direi che I Rhapsody of Fire (R.o.F.) non hanno bisogno di particolari introduzioni vista la carriera significativa che caratterizza il loro nome. Da qualche anno, il cantante Giacomo Voli ha permesso alla band di acquistare un nuovo spirito, una bella carica e di questo ne siamo ben contenti. Per questa nuova opera, i R.o.F. si sono avvalsi della maestosa collaborazione con la Bulgarian National Symphony Orchestra di Sofia il che ha reso le sonorità più complete e complesse, un lavoro degno di nota.
Per quanto concerne ciò che viene narrato in The Eighth Mountain, Roby De Micheli e Alex Staropoli hanno creato un racconto fantasy con il titolo di ‘Nephilim's Empire Saga’, nel quale, tra l’altro, incontriamo la straordinaria voce narrante del compianto Christopher Lee in ‘Tales Of A Hero’s Fate’. Vi rimando al sito ufficiale del gruppo per maggiori dettagli in merito a questo concept come sempre ricco di elementi interessanti.
Si inizia con un’intro (Abyss of pain), per arrivare a Seven Heroic Deeds, brano in pieno stile dei R.o.F. che conosciamo da tempo: veloce, epica e potente, un inizio degno del loro nome.
Master Of Peace rappresenta l’emblema del power symphonic metal, una chicca per questa opera grazie a un ritornello e dei cori ben calibrati, una doppia cassa martellante, un testo incisivo e le chitarre che completano uno scenario già vincente.
Rain of Fury si presenta da subito con sonorità più accattivanti, è impetuosa, senza tregua; White Wizard è meno adrenalinica, ma non lasciamoci ingannare perché possiede un ritornello che è un autentico richiamo a un coro da palco, di quelli che durante un concerto ti fanno sentire amico di tutti.
Warrior Heart ci offre un momento più pacato, delicato grazie a un cantato ad alta interpretazione e una melodia d’altri tempi: una vera perla che non stona mai con il resto del disco.
The courage to forgive ha tutto il potenziale per essere un singolo di successo, è complessa senza risultare pesante o eccessiva, ha dei cori inseriti al momento giusto, insomma bel pezzo.
March against the Tyrant e Clash of times sono intense ed energiche, ottime per esibirsi dal vivo data la loro carica esplosiva, a mio parere; in The Legend goes on troviamo un metal veloce, un power che spicca per i cori da stadio, le schitarrate e per un batteria impetuosa che colpisce senza sosta.
The wind the rain and the moon è una ballad atmosferica con un cantato pulito, accompagnato solo da tastiere fino quasi alla fine, un brano che si fa apprezzare per l’interpretazione e la delicatezza che ne traspare.
A concludere, Tales of a hero’s fate, song con una leggera atmosfera dark che viene sapientemente dosata da Giacomo Voli, il quale dimostra nuovamente non solo di avere una voce versatile, ma anche un approccio moderno; non da meno la voce narrante profonda di Lee che non può lasciare indifferente nessun ascoltatore.
Forse sarò un pò di parte, ma questo album è l’ennesima consacrazione di una band che ha fatto e continua a fare la storia nel suo genere. E’ sempre apprezzabile quando nel symphonic vengono utilizzate vere orchestre, quando i cori sono studiati con cura e inseriti con maestria. In questo i nostri R.o.F. sono sempre coerenti e competenti a livelli assurdi. Trovo che Giacomo Voli stia coprendo un ruolo difficile a testa alta e con notevole personalità: la sua voce è chiara, dotata di una notevole estensione e la sua interpretazione non è mai banale. Alex e Roby sono miniere di idee inesauribili e riescono sempre a stupirci, questo non è scontato dopo tutti questi anni.
A mio parere, The Eighth Mountain è ben fatto, sempre in linea con il power symphonic che ci aspettiamo da Alex e company, va sicuramente ascoltato più e più volte perché di elementi interessanti ce ne sono tanti e sarebbe un peccato soffermarsi solo su un aspetto superficiale.
Per gli amanti del genere, un masterpiece.

Track by Track
  1. Abyss of pain S.V.
  2. Seven Heroic deeds 90
  3. Master of peace 90
  4. Rain of fury 90
  5. White wizard 90
  6. Warrior heart 90
  7. The courage to forgive 90
  8. March against the Tyrant 90
  9. Clash of times 90
  10. The legend goes on 90
  11. The wind, the rain and the moon 90
  12. Tales of a hero's fate 90
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 100
  • Qualità Artwork: 90
  • Originalità: 90
  • Tecnica: 100
Giudizio Finale
91

 

Recensione di reira » pubblicata il 13.03.2019. Articolo letto 2090 volte.

 

Articoli Correlati

News
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.