Castaways Roaming «Lone Star» (2019)

Castaways Roaming «Lone Star» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
17.03.2019

 

Visualizzazioni:
1063

 

Band:
Castaways Roaming
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Titolo:
Lone Star

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Alessandro Iemoli :: Vocalist, Bass;
- Simone Pozzi :: Drum;
- Santo Bianchini :: Guitar;

 

Genere:
Alternative / Post Grunge

 

Durata:
32' 5"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
15.02.2019

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Indiebox
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Recensione

Moderna ed efficace al punto giusto è la proposta del trio valtellinese dei Castaway Roaming debuttanti oggi con questo “Lone Star” e capaci di concentrare in sé un mix tra grunge, alternative e space rock; la band nel corso dell’ascolto, offre un decente quadro compositivo, seppur ancora con qualche sbavatura da migliorare, ma tira dritta e cerca di raggiungere il proprio obiettivo concentrandosi in maniera sobria sia sulla struttura dei brani ma soprattutto sui personaggi che vanno a immedesimarsi in ciascun brano. La proposta complessivamente soddisfa a cominciare dalla ritmica, pur sempre diversificata, al meglio estrapolata dal proprio background culturale miscelato tra esperienze americane ma anche europee e immancabilmente nazionali. Le tracce si susseguono complessivamente bene forti anche di un discreto apporto della produzione dando così impulso ad andature prevalentemente moderate ma mai prive di quella minima dose di intensità a cominciare un rabbioso brano come “Unsolved” attraverso cui la band lamenta l’isolamento di chi non viene ascoltato e fa leva su se stessi; ma ancora l’orecchiabile andatura di “Staybehind” che pare andar bene ma immancabilmente lascia trasudare qualche piccola imperfezione; intensa ma molto moderata è poi “Atomic City” in cui la band dà maggiore spessore al messaggio cantato del brano; non male “Same Nightsky” strutturata su un’alternanza ritmica tra moderazione e intensità sonora il cui clean cerca al meglio di trasmettere il messaggio di riuscire a vivere sino in fondo le proprie emozioni pur stando lontani; infine la conclusiva “A Water Level” un brano ritmicamente moderato meno sdolcinato dei suoi predecessori. Il disco dà prova dell’estro del trio che inevitabilmente e a giudizio di chi scrive, troverà con il tempo più esperienza, maggiore tenacia e più centralità soprattutto in quella che è l’arte della composizione.

Track by Track
  1. Jupiter Revenge 60
  2. Unsolved 70
  3. Staybehind 60
  4. A Picture 65
  5. Atomic City 70
  6. Same Nightsky 70
  7. Closed - Circuit 65
  8. Nothing Gold Can Stay 60
  9. At Water Level 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
66

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 17.03.2019. Articolo letto 1063 volte.

 

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