Great Master «Skull and Bones - Tales from Over the Seas» (2019)

Great Master «Skull And Bones - Tales From Over The Seas» | MetalWave.it Recensioni Autore:
reira »

 

Recensione Pubblicata il:
27.11.2019

 

Visualizzazioni:
2188

 

Band:
Great Master
[MetalWave] Invia una email a Great Master [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Great Master [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Great Master [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Great Master

 

Titolo:
Skull and Bones - Tales from Over the Seas

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Stefano Sbrignadello – Vocals

Jahn Carlini – Guitars

Manuel Menin – Guitars

Giorgio Peccenini – Keyboards

Massimo David – Bass

Massimo Penzo – Drums

 

Genere:
Power Metal

 

Durata:
56' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
14.11.2019

 

Etichetta:
Undeground Symphony Records
[MetalWave] Invia una email a Undeground Symphony Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Undeground Symphony Records

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Great Master presentano la loro nuova quarta opera che ha il titolo di Skull and Bones ed è composto da ben undici brani.
Hostis humani generis è un’intro che ci rimanda col pensiero a territori sperduti e leggendari; Shine on è il classico pezzo epic metal che viene facilmente contagiato da elementi folk e nel quale il ritornello corale da importanza al tutto.
Urce de lima è un brano ritmato sebbene non particolarmente energico; Over the seas si caratterizza per la presenza massiccia di riffoni, ma anche un coro a due voci che mi ha ricordato un disco degli Axxis di qualche anno fa.
Con War ci inoltriamo in un power con chiari elementi epici, il che rende tutto molto appassionante, veloce e intenso in ogni sfumatura.
A hanged man è una sorta di siparietto piacevole in cui possiamo ascoltare una sorta di inno sostenuto da una melodia a tratti folk.
The black spot parte sembrando una ballad, ma il suo sviluppo è inatteso: pieno epic metal con cambi di tempo e cori da stadio; discorso simile va fatto per Long John silver con un pizzico in più di speed.
Towards the sunset possiede una bella energia da palco; Skeleton island si sposta su linee sonore più simili a un classico e piacevole power metal con un ritmo serrante e un ritornello accattivante.
Si arriva alla conclusione con Skull and bones, particolarissima song che mi ha fatta sorridere: il sound è allegro, canzonatorio (anche grazie al coro di “Oh-Uh” che potrete ascoltare): anche l’utilizzo di altri strumenti la rende veramente apprezzabile nel suo globale, forse paradossalmente una delle più articolate nonostante il tono giocoso.
I Great Master hanno proposto un buon lavoro, forse anche grazie ai cambiamenti che hanno apportato nella line up o alla coerenza nel loro fare musica.
Skull and bones racchiude l’essenza dei pirati, del mare e dell’avventura, ma anche ho trovato idee brillanti e tanta passione quindi è sicuramente un disco che merita di essere ascoltato con attenzione, soprattutto per chi ama questo stile.

Track by Track
  1. Hostis humane generis S.V.
  2. Shine on 70
  3. Urce de lima 70
  4. Over the seas 70
  5. War 70
  6. A hanged man 70
  7. The black spot 70
  8. Long John silver 70
  9. Towards the sunset 70
  10. Skeleton island 70
  11. Skull and bones 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
71

 

Recensione di reira » pubblicata il 27.11.2019. Articolo letto 2188 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.