Juglans Regia «Memorie dal Presente» (2019)
Recensione
Nuovo mini album per gli Juglans Regia, band di Sesto Fiorentino fondata nel 1992, che dopo una lunga pausa, torna con quattro nuovi brani all’insegna dell’hard rock più classico. All’ascolto dei brani, l’ispirazione più evidente è quella del rock anni 80, connotato non solo dalla ovvia presenza di “big guitars”, come nella migliore tradizione, ma anche da quella, meno usuale, delle tastiere e, come in “Primo Istinto”, del pianoforte. Ma se da una parte, questo ultimo strumento costituisce, nel brano già citato, un intro da cui sviluppare l’intera melodia, proprio l’uso delle tastiere è l’aspetto che caratterizza di più lo stile del disco “Memorie del Presente”. L’album, di per sé, è assolutamente piacevole all’ascolto, con buone ritmiche, melodie piacevoli, e, soprattutto, un ottimo “dialogo” tra i vari strumenti, come in “Maschere”, dove l’intesa tra batteria e chitarra è più evidente. Un particolare merito va reso al cantante del Juglans Regia, Alessandro Parigi, che svolge il proprio compito in modo magistrale, senza tecnicismi e forzature inutili, con una vocalità naturale che ha, quale maggiore pregio, quello di fondersi alla musica e renderle giustizia. Ovviamente, la presenza, nel disco, di soli quattro brani, non consente la possibilità di un giudizio più articolato, ma, per quanto ascoltato, la indubbia capacità musicale e l’esperienza dimostrata nelle composizioni, fanno sperare in un possibile e piacevole prosieguo. Disco consigliato per un viaggio (molto rock!).
Track by Track
- L'Imperdonabile 70
- Maschere 65
- Primo Istinto 70
- Le Virgole del Tempo 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 65
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
66Recensione di Betty Page » pubblicata il 05.04.2020. Articolo letto 1423 volte.
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