Only Sons «Lions and Unicorns» (2019)

Only Sons «Lions And Unicorns» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Betty Page »

 

Recensione Pubblicata il:
07.05.2020

 

Visualizzazioni:
1321

 

Band:
Only Sons
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Titolo:
Lions and Unicorns

 

Nazione:
Polonia

 

Formazione:
- Andrzej Nowak :: vocals
- Daniel Kesler :: guitar / backing vocals;
- Lukasz Kursa :: guitar;
- Kamil Stadnicki :: bass;
- Rob Cook :: drums

 

Genere:
Hard Rock / Metal / Grunge

 

Durata:
45' 40"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
11.10.2019

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Heavision
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Recensione

“Lions and Unicorns” è il primo album “full lenght” dei polacchi Only Sons, e, all’ascolto dei primi brani, potrebbe apparire come l’ennesimo disco hard rock/heavy metal privo di originalità. In realtà, la musica degli Only Sons è molto più di questo. I primi pezzi richiamano, infatti, quella che è la tradizione classica dell’heavy metal, con grandi chitarre e batterie veloci, presenti in tutte le band “Iron Maiden inspired”. Ma è dal brano n. 5 dell’album, “Bonfire”, così come nelle successive “Nothing Left to Save” e “No One’s Eyes”, che il gruppo mostra la sua natura molteplice. “Bonfire” in particolare, esprime una musica maggiormente ispirata allo stile grunge dei primi anni ’90, con la voce del cantante Andrzej Nowak rotta e dolente, simile a quella tormentata del compianto Layne Stanley. Ed è in questi brani che gli Only Sons trovano la loro compiutezza e la loro espressione migliore, sia da un punto di vista vocale che musicale (pur se tecnicamente eccellenti in tutto l’album). E quando sembra che il disco non possa offrire altre sorprese, arriva l’ultima traccia “Cabin in the Wood”, la migliore, a mio avviso, dell’album, la cui parte introduttiva scende nelle radici del rock, nel blues che ha fatto grandi i capostipiti del genere hard (ZoSo – God bless – insegna). E la canzone si evolve ritornando verso quell’heavy metal da cui il disco era partito. La band è pertanto apprezzabile proprio per questa sua molteplice natura, che fonde stili apparentemente simili ma non uguali, e che, pur evolvendo verso concezioni più moderne, rimane legata a quelle origini da cui tutto è partito. Se questa è la prima vera prova della band, aspetto con ansia le prossime. Album da ascoltare fino in fondo.

Track by Track
  1. Lions and Unicorns 70
  2. Rites of Spring 65
  3. Lovesong 65
  4. Ever Westward 65
  5. Bonfire 70
  6. Nothing Left to Save 70
  7. No One's Eyes 70
  8. Holding On 65
  9. Cabin in the Woods 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
68

 

Recensione di Betty Page » pubblicata il 07.05.2020. Articolo letto 1321 volte.

 

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