Forgery System «Demons Among Us» (2020)

Forgery System «Demons Among Us» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Snarl »

Recensione Pubblicata il:
01.12.2020

Band:
Forgery System

Titolo:
Demons Among Us

Nazione:
Italia

Formazione:
Gabriele Orlando :: Guitar and Vocals
Pablo Dara :: Bass and Vocals
Daniele Maggi :: Lead Guitar
Federico Fava :: Drums

Genere:
Groove Metal / Metalcore

Durata:
23' 26"

Formato:
CD

Data di Uscita:
07.04.2020

Etichetta:
Autoproduzione

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Ritornano sulle scene i Forgery System da Pavia, con questo nuovo Ep che ci propone 5 tracce più intro di un Metalcore dall’inclinazione melodica ma che riesce sia a non passare troppo in partiture catchy, sia a non esagerare con le (tipiche in questo genere musicale) sparate estreme tanto brutali quanto circoscritte e evitabili.
In realtà, l’inizio di questo “Demons Among Us” sembrava non cominciare molto bene, con una “Unstable” che suona parecchio nella media, che sembra far presagire tanto, e che invece all’attacco vocale si ridimensiona, con tanto di ritornello abbastanza scontato e per un risultato invero senza infamia né lode, nonostante una parte di chitarra solista interessante. Fortunatamente, da qui in poi le cose migliorano nettamente, con una “Theatre of bastards” decisamente più personale e meno stereotipata, più mossa ma anche cantabile e pogabile, nonché dotata ancora di un interessante lavoro di chitarra solista, trademark questo che si rivelerà essere utilizzato per l’intero Ep, nonché massimizzato nella molto riuscita “Colourful worlds”, che riesce ad essere un brano lento e a predilezione acustica che poi evolve in qualcosa di più elettrico e con voce urlata, ma senza né suonare come una noiosa ballad e neanche con influenze estreme sovrabbondanti e evitabili, per un risultato molto coeso e avvincente. Da qui in poi, dopo due brani molto buoni, i FS ci propongono due brani finali che rispecchiano sia i pregi che i difetti di questi ragazzi pavesi, ovvero un buon senso del groove e della melodia che eccelle nella sesta “Lost embers”, ma c’è anche un tangibile calo di personalità quando la band si ostina a voler suonare più forte e tipicamente metal, ravvisabile in un riffing fin troppo alla “made in Gothenburg” dell’ultimo brano, e particolarmente nel quinto brano, che insieme alla opener invece consiste nel momento più debole dell’Ep.
Insomma: bene quando fanno qualcosa di proprio, meno bene quando si ostinano a voler suonare un metal estremo abbastanza canonico e forzato, i Forgery System si fanno comunque notare per qualcosa di notevolmente positivo in questo Ep, che speriamo venga più equamente sparso su tutta la durata della successiva release.