Shores of Null «Beyond the Shores (On Death and Dying)» (2020)

Shores Of Null «Beyond The Shores (on Death And Dying)» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Ozymandias »

 

Recensione Pubblicata il:
05.12.2020

 

Visualizzazioni:
1677

 

Band:
Shores of Null
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Titolo:
Beyond the Shores (On Death and Dying)

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Davide Straccione - Vocals
Gabriele Giaccari - Guitars
Raffaele Colace - Guitars
Matteo Capozucca - Bass
Emiliano Cantiano - Drums

 

Genere:
Blackened Gothic Doom

 

Durata:
38' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
27.11.2020

 

Etichetta:
Spikerot Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Metaversus - Press & Promo
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Recensione

Seguo gli SHORES OF NULL da parecchio, e ho avuto il piacere di suonarci pure assieme tanto tempo fa, ergo non vi sorprenderete se li considero una delle band più interessanti di tutto il panorama Metal italiano; potenza, melodia e influenze variegate hanno contraddistinto il loro sound sin dall’inizio, ma con questo nuovo LP credo che la band, dedita ad un “Post Doom” / Gothic Metal di altissima fattura, si sia superata.
Un disco solenne, potente, melodico e sognante, degno dei migliori Katatonia, Opeth, Sentenced e compagnia bella, che si assesta su ritmi cadenzati e ben poche accelerazioni (giustamente), focalizzandosi su un riffing possente ma dettagliato, una base ritmica “dritta” ma interessante, e un comparto vocale veramente sopra la media; considero il loro cantante infatti una personalità veramente sopra le righe per qualità e costanza e un timbro più unico che raro, ottima anche l’estensione vocale in sé per sé.
Interessanti anche i testi, per niente banali (si vede una padronanza importante della lingua) e “filosofeggianti” al punto giusto.
La produzione a cura del veterano Marco Mastrobuono, è eccellente: non patinata, naturale e “calda”, si intravede aggiungo una cura per il dettaglio nella scelta dei riverberi e effetti vari veramente notevole, così come il missaggio e mastering sono praticamente perfetti sopratutto per il genere.
Veramente ben poco da dire insomma, e se dovessi trovare il pelo nell’uovo, proporrei alla band di “sperimentare” in futuro lidi al di fuori della loro color palette, magari in stile Opeth (come già avviene in questo LP), cercando di “dinamicizzare” la loro proposta ulteriormente.
Un ritorno più che ottimo direi grandioso.

Track by Track
  1. Beyond the Shores (Of Death and Dying) 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
81

 

Recensione di Ozymandias » pubblicata il 05.12.2020. Articolo letto 1677 volte.

 

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