Mantric «False Negative» (2020)
Recensione
Una proposta a dir poco indefinibile, questo nuovo disco dei MANTRIC, “False Negative”: una sottospecie di Alternative Rock/Metal con sfumature Post Hardcore (sopratutto nella voce), echi Tooliani nel riffing e una sezione ritmica dai tratti Indie (si avete letto bene, proprio Indie!), ma diciamo un “Indie” fatto bene; vi sono anche pesanti influenze QOTSA direi, ma insomma, per fare una somma vettoriale, si tratta di un disco piacevolmente vario, dinamico e dalla forma canzone mai banale.
Una produzione sicuramente ottima se non eccellente, sopratutto per quanto riguarda la sezione ritmica (i fusti della batteria sono perfettamente intonati e definiti nel mix), che va a prediligere proprio basso e batteria, assieme a delle chitarre ovattate ma non “confusionarie”, che alternano classici power chord ad arpeggi di pregevole fattura, forse un po’ bassi nel mix a livello di volume.
Molto particolare la voce melodica, così come quella sporca, che va a delineare un songwriting vincente per quanto riguarda le dinamiche e forse un po’ “calante” per quanto concerne l’immediatezza dei pezzi: uno dei pochi punti dolenti di questo disco, è sicuramente il fatto che i pezzi sono davvero molto particolari, nel bene e nel male, e forse avrebbe giovato di più all’ascolto una direzione generale più melodica e meno sperimentale.
Poco male in ogni caso: il disco è un piacevole ascolto che alterna blast beats, tappeti di tastiere settantiane (“Norwegian Dastard”) ad arpeggi sognanti e atmosfere quasi post rock.
Insomma, di tutto e di più; la proposta è veramente solida tanto da ricordare talmente così tanti artisti da far impallidire altre band simili.
Come già detto, avrei “sperimentato” di meno per costruire delle linee vocali e chitarristiche un po’ più immediate, ma si sente che alla band non importa assolutamente nulla di essere catchy, bensì quanto di spaziare tra un genere e un altro senza fermarsi ai soliti cliché dei generi da chitarra distorta.
Una proposta, per concludere, molto interessante, forse non da ascolto distratto, ma che guadagna punti sopratutto con numerosi ascolti.
Track by Track
- Polyana 80
- Itching Soul 80
- Queen Fatigue 80
- Norwegian Dastard 80
- Blame the Beggar 80
- Dawn 80
- The Towering Mountain 80
- Every day is Independence Day 80
- Darling Demo 80
- Starmonger 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 85
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
79Recensione di Ozymandias » pubblicata il 13.12.2020. Articolo letto 581 volte.
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