Avaland «Theater of Sorcery» (2021)

Avaland «Theater Of Sorcery» | MetalWave.it Recensioni Autore:
reira »

 

Recensione Pubblicata il:
09.03.2021

 

Visualizzazioni:
1160

 

Band:
Avaland
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Titolo:
Theater of Sorcery

 

Nazione:
Francia

 

Formazione:
Adrien G. Gzagg : Composer, Writer, Lead Singer, Keyboards and Orchestrations
Christophe Feutrier : Guitars Lucas Martinez : Guitars Camille Souffron : Bass, Double-Bass Léo Mouchonay : Drums

 

Genere:
Power / Prog / Symphonic Metal

 

Durata:
1h 3' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
02.04.2021

 

Etichetta:
Rockshots Music
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Asher Media Relations
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Recensione

Gli Avaland arrivano sulla scena con determinazione e idee che si esprimono attraverso un metal epico e sinfonico, oltre alla presenza significativa di vari ospiti di tutto rispetto.
La storia narrata in Theater of sorcery non brilla di ingegno: un giovane stregone che potrebbe riportare la speranza nel regno di Avaland, ma deve anche imparare a controllare i suoi poteri per raggiungere l’obiettivo.
Ok, la trama non convince pienamente, tuttavia potrebbe essere la musica stessa a dare lustro alla band.
Eccoci pronti al primo ascolto, dunque.

Theater of sorcery ci riserva una partenza degna di nota nella quale possiamo scorgere varie sfumature di metal: sinfonico, power e un pò di epic, il tutto con un sapore old school.
Gypsum Flower è un pezzo articolato data la presenza di diversi tempi ed interpretazioni, sicuramente più spinto del precedente e veloce.
Let the wind blow ha dalla sua una melodia assai convincente che viene rafforzata dalla presenza femminile e da un ritornello catchy, sebbene abbia una vaga somiglianza a un brano di Bon Jovi.
Storyteller e Holy Kingdom of fools sono adrenalitiche e dirette, un must have da presentare live, momento nel quale entrambe le canzoni potranno sprigionare il meglio.
Escape to paradise rappresenta un altro brano melodico e coinvolgente; Never let me walk alone possiede una piacevole energia, sebbene non sia una song particolarmente “vivace” e sia un pò troppo lunga.
Déjà vu ha un suono più grezzo ed essenziale che mi fa pensare al passato; I’ll be ready for your love, come è facile dedurre, è la ballad del disco: lenta e romantica, una vera strappalacrime insomma.
Con War of minds torniamo su un metal chiaro e pulito che si rafforza grazie all’equilibrio tra voci e il loro conseguente gioco.
Giungiamo alla fine con Rise from the ashes, traccia nella quale possiamo sentire la collaborazione di vari artisti che creano una corale da palco niente male, elaborata e carica di positività.
Eccoci a tirare le somme di questo nuovo lavoro con la premessa che, almeno personalmente, credo che non sia il numero di collaborazioni (più o meno importanti) a rendere un disco di valore.
In questo senso, Theater of Sorcery è un’opera interessante, scritta da gente giovane e con tanta voglia di fare.
Chiaro l’intento e le bands alle quali gli Avaland si ispirano per la loro musica, non a caso non è l’originalità il loro punto di forza.
Nonostante ciò, ci sono elementi da tener conto di tutto rispetto: ogni pezzo è coerente con il genere e crea una sinergia apprezzabile, il piano melodico è più che valido e il cantante ha una personalità che da risalto alle sue creazioni in ambito musicale.
Direi che come inizio, gli Avaland sono bravi e convincono l’ascoltatore: ancora giovani e in divenire, sono certa che, con il tempo, sapranno risultare meno Kamelot e più loro stessi perché la base è assai buona.

Track by Track
  1. Theater of sorcery 70
  2. Gypsum flower 70
  3. Let the wind blow 70
  4. Storyteller 70
  5. Escape to paradise 75
  6. Holy kingdom of fools 70
  7. Never let me walk alone 70
  8. Deja vu 70
  9. I'll be ready for your love 70
  10. War of minds 70
  11. Rise from ashes 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
70

 

Recensione di reira » pubblicata il 09.03.2021. Articolo letto 1160 volte.

 

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