Magic Opera «The Golden Pentacle» (2021)

Magic Opera «The Golden Pentacle» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
reira »

Recensione Pubblicata il:
21.06.2021

Band:
Magic Opera

Titolo:
The Golden Pentacle

Nazione:
Italia

Formazione:
Marco Garau - Tastiere
Anton Darusso - Voce (Wings Of Destiny, Oxidize)
Gabriel Tuxen - Chitarre (Seven Thorns)
Matt Krais - Chitarre (ShadowStrike)
Salvatore Giordano - Batteria (Derdian)
Enrico Pistolese - Basso, Cori (Derdian)

Genere:
Power Metal

Durata:
1h 5' 0"

Formato:
CD

Data di Uscita:
19.02.2021

Etichetta:
Autoproduzione

Distribuzione:
---

Agenzia di Promozione:
---

Recensione

Marco Garau dei Derdian, insieme ad altri valorosi musicisti, mostrano appieno le sue capacità attraverso The Golden Pentacle che ha visto il suo debutto proprio quest’anno.
Più di un’ora di ascolto nella quale ci immergiamo con piacere nel suo mondo fantastico.
Un’introduzione suggestiva è affidata alle note di The golden pentacle: melodia ed energia si intrecciano in un contesto power ed epic ben sviluppato anche grazie a cori da stadio che creano un mood di “unione fraterna”.
Elixir of life continua su un tono maestoso che mi ha ricordato in qualche modo gli Stratovarius, ma comunque con un suo stile; Keepers of the night e Never ending pain si rivelano da subito accattivanti e dinamiche, le tastiere danno un suono old school che ben si adatta alla coerenza dell’album e il tutto risulta potente e diretto come piace a noi.
Fight for the victory, da come si deduce dal titolo, è una song forte che si perde nella sua esecuzione in studio, ma che dal vivo non può che regalare grandi emozioni al pubblico.
The secret of the sea si muove su sonorità a cavallo tra epic e speed trovando la sua forza in un ritornello convincente; The sacred legacy è un brano intenso e dinamico nel quale l’interpretazione risulta la chiave vincente per farne emergere tutte le peculiarità.
Free again si rivela alle nostre orecchie con toni maestosi in un power epic di tutto rispetto; The other Side ha un sapore di ballad anni ottanta in stile Bon Jovi, un pò più heavy però.
Thief of souls si destreggia sulle note di un metal più classico con venature speed e power che danno una bella dose di energia.
Il disco si conclude con Until the end of time, complessa e sviluppata su diversi tempi e interpretazioni: inizialmente è quasi un folk, ma avviene un cambiamento che la porta ad essere una song più coerente con il resto dell’album.
Il progetto di Marco & company è colmo di passione per la musica e di determinazione, due elementi che dovremmo avere sempre a cuore tutti quando ci dedichiamo a qualcosa in cui crediamo fermamente.
La band ha fatto un’opera pulita e lineare in cui vengono evidenziate le competenze tecniche di tutti, ma anche l'estro e la necessità di esprimere i propri pensieri attraverso un metal lievemente “datato”, ma anche “dannatamente” potente e deciso.
Vorrei poter trovare giusto un pochino più originalità, questa è forse l’unica vera pecca, ma sono certa che nel giro di qualche tempo, la musica dei Magic Opera sarà più personale e distinguibile rendendola davvero interessante sotto tutti i punti di vista.
La base c’è tutta, ora vogliamo sentirne l’anima per esserne pienamente soddisfatti.