Menarca + Human Cluster

Data dell'Evento:
30.04.2008

 

Band:
Menarca [MetalWave] Invia una email a Menarca [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Menarca [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Menarca [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina SoundCloud di Menarca
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Luogo dell'Evento:
Ride 'n Roll Pub

 

Città:
Chieti Scalo

 

Autore:
Snarl»

 

Visualizzazioni:
1850

 

Live Report

[MetalWave.it] Immagini Live Report: Nessuna Descrizione In quel di Chieti Scalo, il Ride ‘n Roll Pub sta veramente diventando un piccolo miracolo. In pratica questo è un locale abbastanza piccolo, ma attivo da un bel po’ di tempo e decisamente affermato tra Pescara e Chieti, dove sono venute molte bands underground a suonare e dove praticamente tutte le bands locali hanno suonato (dai gruppi black e grind, ai gruppi di adulti che fanno rock italiano, agli emo che rifanno i Pantera), che ha ospitato motoraduni etc etc
Bene, questa sera il live report di cui sono stato incaricato riguarda l’esibizione dei perugini Human Cluster e dei casertani Menarca a seguire. Il primo gruppo, gli Human Cluster, iniziano dunque a suonare verso le 23, e questo quartetto (nella cui formazione figurano anche Francesco “BlackWingAngel” al basso e Luca “Cynical Sphere” alla batteria, altri due membri dello staff di MetalWave) ci propone circa sette brani di quello che loro chiamano thrash/death. Io personalmente nella loro musica ci sento parecchio il death melodico molto moderno e “americanizzato” alla In Flames di “Reroute to remain” e “Soundtrack to your escape”. Etichette musicali a parte, gli Human Cluster partono forse un po’ contratti, ma poi si sciolgono e riescono a proporre la loro musica con fluidità e competenza. Anche il pubblico, sulle prime forse un po’ basito per la netta distanza tra le abituali sonorità proposte dal Ride ‘n Roll, riesce a inquadrare bene la proposta degli Human Cluster e si vedono alcune teste muoversi, soprattutto quando gli HC propongono come cover “Cloud Connected” degli In Flames. E il concerto va avanti in questo modo, apprezzato e alla fine ben applaudito.
Per gli HC dunque propongo un giudizio positivo per la musica; in realtà io non sono un grande fan di questo tipo di musica (o meglio: non mi dispiace affatto e i suddetti cd li ho originali, solo che preferisco le robe tipo “Skydancer” o “the Gallery” dei Dark Tranquillity), ma senza dubbio vedo che la musica degli HC non è quel metal melodico da quattro soldi con ritornelli alla Finley tipo “Figure Number Five” dei Soilwork, e neanche una specie di metalcore opportunamente camuffato. Fortunatamente. Il punto di forza della band sembrano essere piuttosto gli arrangiamenti, che conferiscono agilità e dinamica nei brani. Se invece dovessi trovare un difetto agli HC, direi che forse da live potrebbero rendere ancora di più. Forse perché avevano una sola chitarra, forse perché il suono non era ottimale (infatti su cd gli HC pestano il doppio, soprattutto a livello di doppia cassa), non so… questa è comunque la mia impressione, il resto sta al gruppo.
Dopo degli Human Cluster, è il turno dei Menarca. Questo trio casertano propone altri sette/otto pezzi di Brutal Death Metal, e non fa fatica a fare presa sul pubblico per la grande immediatezza della proposta musicale. Il Brutal dei Menarca è di quelli che colpisce direttamente al volto, evitando di arenarsi su tempi medi e invece eseguendo riff semplici ma riusciti, che passano in rassegna diversi nomi del brutal come Suffocation (di quelli meno tecnici), Cannibal Corpse, Bloodbath etc etc. Per una sostanza musicale che quindi sembra esserci senza dubbio, tuttavia è la resa live che non c’è tanto stata: ho avuto l’impressione che i Menarca fossero molto nervosi, o avessero altro per la testa: nonostante infatti avessero suonato molto precisi e cattivi, spesso non c’erano ringraziamenti, a volte neanche annunci dei pezzi. E questo ha senz’altro minato un concerto che comunque è ugualmente riuscito, e con la canzone che mi è piaciuta di più tra tutte corrispondente a “Heart bleeding”, molto interessante soprattutto nella parte degli stop ‘n go di batteria (che mi hanno appunto fatto pensare ai Suffocation); belle anche una canzone non presente sul demo chiamata qualcosa tipo “Defecating on myself” (titolo perfetto!), e anche “Assassin Coma”.
In definitiva la condizione dei Menarca è un po’ il contrario di quella con i Human Cluster: se infatti i perugini hanno portato una musica da me non molto seguita, ma il loro concerto è comunque riuscito, i casertani hanno invece portato una musica che seguo, ma con un concerto un po’ opaco. Chiaramente questa non è una stroncatura ai Menarca, ci mancherebbe: la loro musica comunque funziona alla grande, questa è solo questione di un po’ di esperienza da live, che sono sicuro che acquisiranno col tempo, anche perché, ripeto, la qualità musicale ci sta. Al massimo i Menarca potrebbero valutare se è il caso di mettere una seconda chitarra che coprirebbe qualche buco.
In conclusione: poco da dire, due bei concerti su due, e la conoscenza di due colleghi a MetalWave, che spero di rivedere il prima possibile.

 

Immagini della Serata

 

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