DARK REDEEMER: il nuovo chitarrista Alessandro Lera

DARK REDEEMER: il nuovo chitarrista Alessandro Lera I DARK REDEEMER, che ancora si godono la recente uscita del loro album di debutto “INTO THE DEEP BLACK”, annunciano l'ingresso nella loro formazione di Mr. Alessandro Lera alla chitarra!
Già riffgrinder dei thrashers milanesi TERBIOCIDE che si unirà a Dave Battaglia sulla sei corde, rendendo il suono ancora più profondo.
“È fantastico avere Ale con noi perché è un abile chitarrista e un bravo ragazzo con cui possiamo suonare. Ora possiamo finalmente aggiungere quella più profondità nelle nostre performance completando il lavoro di chitarra con Dave. La formazione è ora compatta.
Vedremo Ale sul palco dal prossimo spettacolo in poi, con i DARK REDEEMER che supportano ancora il loro album di debutto "INTO THE DEEP BLACK".
I DARK REDEEMER sono nati nell'estate del 2018 dalle ceneri degli Aleph, una band devota ad un'oscura band death metal progressiva che ha pubblicato quattro album tra il 2006 e il 2018. Nonostante il grande riscontro, sia da parte dei fan che dalla stampa (Gli Aleph sono stati la nuova band italiana dell'anno Metal Hammer nel 2006), e le loro esibizioni dal vivo (con classifiche come Dismember, Necrodeath, Vision Divine e altro), i quattro deathster hanno deciso che era ora di ribaltare il proprio panorama sonoro: lo stile dei DARK I REDEEMER è stato forgiato dall'incontro tra l'impressionante death metal svedese di fine anni '80-inizio anni '90-muro di suoni di Grave, Dismember e Entombed e la mentalità, le strutture e le malate armonie della scena americana coeva (Obituary, Morbid Angel, Immolazione), passando per i Grandi Padri Fondatori, Celtic Frost. Il risultato è un assalto sonoro senza compromessi, up tempo e implacabile che fa tesoro delle lezioni impartite negli ultimi 20-30 anni nella musica metal estrema. E molto vecchio stile, in effetti.
DARK REDEEMER lasciano l'ascoltatore senza fiato, trascinandolo in un potente vortice di violenza musicale, lirica e malignità.
Quindi, un ritorno alle radici del "Sound of Death", più diretto che mai e alleggerito dalle divagazioni progressive che erano fondamentali nella precedente incarnazione della band.

 

Inserita da: Wolverine il 16.12.2021 - Letture: 832

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