Agabus «Agabus» [2001]
Agabus
Titolo:
Agabus
Nazione:
Italia
Formazione:
- Andrea Aromatisi (vocals)
- Emiliano Alquà (guitars)
- Matteo Binda (bass)
- Paolo Micheli (drums)
Genere:
Durata:
36' 34"
Formato:
2001
Etichetta:
Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione
Salve ancora, popolo metallico! Quest’oggi mi ritrovo a recensire i giovani Agabus, four-piece di origini lombarde dedito a sonorità che nell’arco di questo disco autoprodotto, risalente alla fine del 2001, spaziano dal Thrash Metal più Sepultura-oriented (del periodo di “Arise” e “Roots”, per la precisione) al Nu-Metal più pesante di band come Slipknot o Soulfly, non disdegnando però di inserire nel proprio sound influenze dei System of a Down per le parentesi melodiche e del Death Metal, per i momenti in cui le ritmiche si fanno più sostenute. Pur non essendo un estimatore di queste sonorità, sono stato comunque impressionato positivamente da questo demo-cd, soprattutto per la scelta, da parte del giovane Metal-act, di alternare il cantato gutturale e screaming, a quello melodico, che tra i diversi tipi di esecuzione vocale è quello che rende meglio. Per quanto riguarda la parte ritmica, la batteria ed il basso fanno il proprio lavoro discretamente e scelgono bene i momenti in cui crescere o rallentare, per favorire i momenti di apertura melodica in quest’ultimo caso; a proposito delle parti di chitarra, i riff sono adeguati al genere proposto, semplici ed energici e gli assoli sono pressoché inesistenti o sostituiti da brevi fraseggi: nota negativa per quanto riguarda i miei gusti personali, ma tuttavia il tipo di sonorità proposto tradizionalmente non prevede assoli. Parlando della produzione del disco, c’è da dire che i suoni scelti sono discreti ed adatti al genere ed i livelli degli strumenti sono ben equilibrati. Tra i momenti migliori della release cito: “Slaves of this society”, diretta e trascinante, “The Night of Revenge”, giocata su un mid-tempo ben variegato da accelerazioni e stop, “Diatrema”, dalle atmosfere soffuse ed intimiste, “Cemetery”, più Death-oriented e “Corrupt mentality”, impreziosita da stacchi serrati e metallici. Visto nella sua totalità, questo lavoro presenta una band dotata di buone idee, ma troppo debitrice nei confronti delle sonorità di riferimento; quindi, per il futuro consiglio a questi ragazzi di aggiungere quel poco di personalità in più per arricchire il proprio sound e li invito a virare verso sonorità più tradizionalmente metalliche e thrasheggianti, visto che i brani più riusciti sono proprio quelli, a mio avviso, derivanti da questi indirizzi musicali. Infine, auguro buona fortuna agli Agabus e spero che essi vogliano seguire il mio consiglio. In bocca al lupo!
Track by Track
- Restless walls of affliction 55
- Slaves of this society 75
- Oppressive dogma 65
- The night of revenge 75
- Sunbeams vitae 65
- Diatrema 80
- Ghastly soul 70
- Cemetery 70
- Void predicant of nothing 60
- Corrupt mentality 70
- Responses live 65
- Totalitarian state live 70
- The night of revenge live 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 65
- Tecnica: 65
Giudizio Finale
69Recensione di Glory Rider pubblicata il --. Articolo letto 3068 volte.
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