Aura «Deliverance» [2011]

Aura «Deliverance» | MetalWave.it Recensioni Autore:
carnival creation »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
3631

 

Band:
Aura
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Titolo:
Deliverance

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Giuseppe Bruno - Guitar, Vocals
Angelo Cerquaglia - Bass, Vocals
Francesco Di Verniere - Keyboards
Giovanni Trotta - Drums, Vocals

 

Genere:

 

Durata:
53' 50"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Per gli italiani Aura è tempo di rilasciare il degno successore di “A Different View From The Same Side” (datato 2008) e di farci conoscere la loro nuova creatura, dal nome suggestivo di “Deliverance”. Il gruppo nostrano progressive metal stavolta affronta un concept impegnativo che tratta un tema onirico, in parte; il sogno di un uomo che rivive i viaggi attraverso la Palestina provando la sofferenza del popolo d'Israele e dello stesso Gesù Cristo, il tutto per giungere alla finale redenzione. Un tema biblico imponente ed estremamente consistente.
La loro musica è fatta di un progressive mai troppo pesante da ascoltare e con massicce influenze di progressive rock tipicamente 70's. Possiamo ritrovare con facilità atmosfere che regala un acceso organo hammond e passaggi che richiamano quei Genesis, Yes, Emerson Lake & Palmer e Spock's Beard ma anche gli italiani PFM e soprattutto Le Orme con più energia e meno smielatura. Chiaramente debitori di un sound già sperimentato e reso famoso dalle band citate poc'anzi, i nostri non si lasciano certo scoraggiare e, armati di tutto l'ingegno e la creatività necessari, passano senza fatica tra un progressive metal più accesso ad un tecnico rock melodico giocando su soli di tastiere molto validi e buone vocalizzazioni; cantano chitarrista, bassista e batterista per cui, oltre a tutto la sonorità è bella carica ma mai patetica. Buonissime anche chitarra e il basso, sempre attive e mai ferme. Entrambi gli strumenti rappresentano le colonne portanti del disco e corrono sopra ritmi tutto sommato semplici ma esenti da ogni forma di banalità. Da segnalare sono assolutamente “Egypt's Call” e la buona “The Eden's Tree” che mi ha colpito per l'ottimo solo di tastiera ma anche -e forse anche di più- “Efraim”, hit senza ombra di dubbio. Abbassando i toni e virando incontro ad atmosfere più intime compare “The Bridge Of Silence”, già dal titolo evocativo, e che rappresenta il brano più più pacato e dolce, una discreta ballad insomma, mantenendo sempre e comunque lo stile dei nostri. Alla traccia successiva invece si ritorna ad un momento più vigoroso con “The Glorious Day” (anche qui il titolo la dice lunga) e il rincasato metal, stavolta più improntato sulla tecnica.
"Deliverance" non rappresenta certo la svolta definitiva del progressive metal/rock, né esalta particolarmente i suoni connotati, sebbene sia costituito per un 80% da questi canoni estetici ma il passo in avanti per gli Aura c'è stato e quindi è senz'altro un lavoro valido e che può sempre fare la felicità di appassionati del genere. Essendo anche di facile ascolto può servire moltissimo come avvicinamento per coloro che si trovano ancora digiuni dal genere.

Track by Track
  1. The Arrival 65
  2. In My Memories 70
  3. Egypt's Call 70
  4. The Eden's Tree 75
  5. Efraim 80
  6. A Candle's Dream 70
  7. The Bridge Of Silence 80
  8. The Glorious Day 80
  9. The Last Stand 70
  10. Resurrection 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
71

 

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