Bejelit «Ages of Wars» [2006]

Bejelit «Ages Of Wars» | MetalWave.it Recensioni Autore:
AtoragoN »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2472

 

Band:
Bejelit
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Titolo:
Ages of Wars

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Tiberio Natali - vocals
Daniele Genugu - guitars
Giulio Capone - drums and keyboard
Giorgio Novarino - bass
Sandro Capone - guitars

 

Genere:

 

Durata:
45' 51"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2006

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Di questa band non so moltissimo, dato che non sono stato provvisto di una bio e mi sono rivolto direttamente ad uno dei membri via chat per avere un minimo di base su cui strutturare questa recensione; la band è nata nel 2000 e questo è il secondo CD ufficiale, dopo un demo e un paio di contratti discografici non giunti a buon fine, dato che la band ha deciso alla fine di fondare un'etchetta, la Old Ones, con cui promuoversi. L'album, come il precedente demo, basa tutti i suoi testi nel fumetto “Berserk”, di Kentaro Miura, come si può intuire dal nome della band, e musicalmente si presenta in veste piuttosto professionale, con una registrazione (ad opera dello stesso chitarrista) volutamente raw, caratterizzata da una batteria acustica (ma sorprendentemente precisa e potente) e suoni molto grezzi e diretti, a sottolineare ulteriormente il loro power di matrice molto americana, per certi versi influenzato dal thrash. A livello tecnico non c'è davvero nulla da eccepire, le chitarre sono decise e graffianti, la batteria ottima, il basso svolge il suo lavoro (anche se è l'unico il cui sound non mi è sembrato amalgamarsi bene con il resto), ed infine il cantante, Tiberio, vera punta di diamante del gruppo, fornisce una prestazione ottima, a suo agio su diversi registri, ed in grado di sporcare ed interpretare anche i passaggi più ostici con sorprendente disinvoltura. La qualitò dei pezzi è buona, sempre aggressivi, con inserti acustici come in quello che reputo il migliore, “Just a Dream”, una delle poche ad avere inserti di tastiera (dovreste usarli costantemente, a mio parere), o nell'ottima “Mercenary”, e sono pochissimi cali di tensione. Degne di nota sono anche l'epicissima “March of the Immortal”, con tetri violini e inserti di growl (che però sarebbero potuti essere resi molto più convincenti), e la classica power-ballad “Flowers of Winter”; infine merita menzione anche la conclusiva “...and Chaos Came From Nowhere” dotata di interessanti intrecci vocali. In conclusione abbiamo un prodotto sicuramente maturo, probabilmente la produzione sarebbe potuta essere più patinata e qualche dettaglio si sarebbe potuto correggere, ma poco influisce nel giudizio finale di una band che ha ben chiaro dove vuole arrivare, ha i mezzi, la volontà e l'esperienza, e che probabilmente l'unica cosa che potrebbe rimproverarsi è l'essere nata nel momento e nel luogo sbagliato; se fossero emersi 20 anni fa in Inghilterra, America o anche Germania, avrebbero fatto sfracelli, invece ora purtroppo come tanti altri nuotano nei meandri dell'underground in attesa delle luci della ribalta. Continuate così, non arrendetevi mai!

Track by Track
  1. Resurrection 70
  2. The Age of War 65
  3. Mercenary 75
  4. Son of Death 68
  5. Just a Dream 80
  6. March of the Immortal 85
  7. The Evil Inside 70
  8. Flower of Winter 65
  9. Victory's Now! 68
  10. ...and Chaos Came From Nowhere 73
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
72

 

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