Carnal Gore «Etrom» [2011]
Carnal Gore
Titolo:
Etrom
Nazione:
Italia
Formazione:
Roberto Conforto - vocals
Stefano Loiacono - guitars
Vincenzo Loiacono - bass
Salvatore Leuzzi - drums
Genere:
Durata:
41' 5"
Formato:
CD
2011
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Una storia come tante, quella dei calabresi Carnal Gore: un paio di demo alle spalle, i consueti cambi di line up durante gli anni, tanta voglia di spaccare tutto e infine, dopo sei anni, l'agognato traguardo rappresentato da "Etrom", il loro primo full length. Quanto proposto nei 41 minuti del disco è nient'altro che classicissimo e chirurgicamente preciso brutal death metal, che tra l'altro gode di un'ottima registrazione ad opera dei Mago Studio. Nonostante il genere credo però che questo disco possa essere consigliato anche a chi non è strettamente interessato esclusivamente al metal estremo: i suoni pressoché perfetti e la ponderazione di ogni singolo elemento nei brani lo rendono davvero godibile. Niente violenza cieca quindi, niente cliché, neanche nei testi. La precisione tecnica rimanda soprattutto ai Cannibal Corpse, ma i Carnal Gore fanno uso più di una volta di rallentamenti o in generale di tempi che avrebbero poco a che fare col death metal puro. In genere questo approccio si risolve in ottime soluzioni, come in "Succubus Dreams", altre volte invece in brani meno riusciti come "The Ghouls Of Malazar". Poco male in ogni caso, perché ciò va a dimostrare che la band non vuole semplicemente emulare i grandi (e quindi rimanerne perennemente all'ombra), ma cerca un approccio personale grazie a questi piccoli accorgimenti. Un piccolo appunto va fatto per la voce di Rob, ottimo nel growl ma leggermente meno incisivo nello scream, che comunque compare molto meno. Ma niente che non si possa migliorare con la pratica. Non si può far altro che esortare i Carnal Gore a continuare su questo percorso quindi, cercando sempre di inserire qualcosa di particolare e riconoscibile, che sia un cambio di tempo o un riff, prestando attenzione ovviamente a non cadere nella sperimentazione a tutti i costi ("The Ghouls Of Malazar" mi è piaciuta di meno appunto perché "rovinata" da un riff poco adeguato). Magari un giorno potremo parlare di un piccolo orgoglio nazionale.
Track by Track
- Etrom 80
- Serve Or Be Served 70
- Fall Of Berith 80
- Vile World 75
- Into The Shrines Of Gith 75
- The Ghouls Of Malazar 65
- Succubus Dreams 80
- Imprisoned Soul 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 70
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
75Recensione di HeavyGabry pubblicata il --. Articolo letto 1411 volte.
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