Criminal Side «Abyss of Humanity» [2007]
Criminal Side
Titolo:
Abyss of Humanity
Nazione:
Italia
Formazione:
Lorenzo "Sighi" Sighinolfi - Voce
Enrico "Enry" Berti - Chitarre
Giuseppe "Leo" Rella - Chitarre
Lorenzo "Lollo" Truppi - Basso
Alex "Gaio" Gaiani - Batteria, voce addizionale
Genere:
Durata:
31' 14"
Formato:
2007
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Più thrash di cosi non si può. In un periodo dove va di moda tutto quello che si mescola con l’hardcore, i breakdowns e l’evoluzione(?) dei classici generi della musica pesante, pare che, nuovamente, l’Italia possa dirsi conservatrice della tradizione. E così se oltremanica lo spopolamento del metalcore, del deathcore, dello swedecore e di generi affini ha oscurato le radici da cui essi provengono (essenzialmente death, thrash e brutal) qui da noi pare che la tendenza vada all’inverso, con moltissime bands “moderne” a popolare un affollatissimo underground, a fare da compagnia però a band old-school come sono questi Criminal Side. Thrash dicevamo all’inizio, sono thrash fino al midollo questi ragazzi di Bologna, arrivati, dopo 3 anni di gavetta al sospirato primo lavoro in studio. Pur mancando clamorosamente di originalità, questo “Abyss Of Humanity” si fa ascoltare abbastanza volentieri e accontenterà sicuramente chi è cresciuto con nelle orecchie i vari Anthrax, Testament, Exodus e, soprattutto, Slayer. Tecnicamente niente più che discreti, i ragazzi puntano tutto sull’impatto e sulla sfrontatezza partendo all’attacco sin dalla prima nota in un susseguirsi continuo e inarrestabile di velocità e stacchi rallentati tipicamente californiani, con l’aggiunta di interessanti intermezzi arpeggiati, nuovamente debitori quasi in toto a Tom Araya e soci. A staccare i Nostri leggermente dagli anni ’80 abbiamo alcune caratteristiche tipiche degli ultimi anni, come la voce, anche nel thrash, più tendente al growl che non allo scream, degli accenni di breakdowns e di strutture più complesse e meno lineari, cose che danno un po’ di varietà alla proposta del quintetto emiliano. Canzone migliore del lotto senza dubbio la terribile “Mass Suicide” un po’ il riassunto del sound e degli elementi contenuti in questa più che sufficiente prova sulla lunga distanza.
Track by Track
- Intro 60
- Abyss of Humanity 70
- Unfair Black Death 71
- Fight Again 65
- Burn the False 70
- Mass Suicide 75
- Outro 60
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 60
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 55
- Tecnica: 60
Giudizio Finale
65Recensione di Aqualunaedreams pubblicata il --. Articolo letto 1218 volte.
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