Dysthymia «The Audient Void» [2011]

Dysthymia «The Audient Void» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Cynicalsphere »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1533

 

Band:
Dysthymia
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Titolo:
The Audient Void

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Giacomo Bortone - vocals
Stefano Bargigli - guitars
Filippo Occhipinti - guitars
Marco Bruni - bass
Giuseppe Bracchi - drums

Guests:
Massimo Di Gaetano - guitar solo (track 07)
Oleg Smirnoff - keyboards (track 09)

 

Genere:

 

Durata:
47' 8"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Gran bel debut questo dei toscani Dysthymia, band in attività dal 2003 sul cui curriculum figurano già un demo, tour in Italia e all’estero, una partecipazione al Metal Camp in Slovenia e la possibilità per il loro front-man Giacomo Bortone di poter duettare con i Cynic all’Evolution Festival del 2007 durante l’esecuzione di “Uroboric Forms” (e fu una gran bella prova, ve lo posso garantire). Tutte ottime credenziali che lasciano pensare ad una band che sa assolutamente il fatto suo. E così è infatti.
Da un primo giro in piastra si direbbe che i nostri abbiano sviscerato ben bene le produzioni di marchio “floridiano” e che abbiano mandato a memoria la lezione impartita da mostri sacri come Death, Cynic e compagnia: l’influenza è ben marcata, tanto che alcune soluzioni stilistiche rimandano in maniera anche fin troppo evidente quelle già usate dalle band di Chuck Schuldiner e Paul Masvidal. Ma va subito detto che i cinque senesi non hanno affatto pensato a calcare le orme ormai già battute da tantissimi altri nel genere, in quanto in ogni brano del platter in questione c’è sempre farina del loro sacco. Se riascoltate meglio infatti, le nove tracce che compongono “The Audient Void” mostrano un gruppo assoluto padrone dei propri strumenti: preparazione tecnica ineccepibile, riff ben orchestrati ed arrangiamenti articolati proprio come il genere richiede. Non solo, ma dato che al giorno d’oggi conta anzitutto saper scrivere canzoni, quelle qui presentate convincono dalla prima all’ultima, senza sbavature e cali di tensione. Ed il risultato finale non può che essere positivo.
Supportato dall’ottima produzione degli Hertz Studios (già al lavoro con Vader, Decapitated ed i nostrani Hour Of Penance, tra gli altri), “The Audient Void” è una riuscita commistione fra tecnica, aggressività e ricerca della melodia. I Dysthymia infatti non spingono mai eccessivamente sull’acceleratore, puntando più su mid-tempos, variazioni ritmiche e passaggi più atmosferici, senza quindi risultare troppo piatti o monocordi. La potente voce di Giacomo Bortone alterna feroci scream e growl sulla base costruita dalle chitarre di Stefano Bargigli e Filippo Occhipinti (che ricordiamo essere in forza anche nei Coram Lethe), il cui egregio lavoro viene coadiuvato da una sezione ritmica infaticabile. A tal proposito, è da segnalare la gran bella prova dietro le pelli di Giuseppe Bracchi, ex drummer degli ormai sciolti abruzzesi Deforge, di cui in questa sede troviamo traccia di un altro loro componente, il chitarrista Massimo Di Gaetano, in qualità di ospite nel brano “From Pain I Arise”, uno dei maggiori highlights del disco. E rimanendo in tema, non si possono non segnalare altri episodi degni di nota come l’imponente opener “Slow Movements”, destinata a detta di chi scrive a diventare una “hit” della band; le ottime “Aching Pleasure” e “Sink Your Illusions”, nonchè la conclusiva “Certain Uncertainties”, tinta delle atmosfere oscure costruite dalla band insieme al celeberrimo Oleg Smirnoff (ex Death SS, Eldritch e Vision Divine), qui ospite alle tastiere.
Come esordio sulla lunga distanza non ci si può proprio lamentare: “The Audient Void”, per dirla in termini calcistici, vince e convince. Ripetersi non sarà impresa facile, ma le doti in possesso dei Dysthymia fanno ben sperare per un’altra positiva prova in futuro. Qualità e sostanza qui non mancano, perciò supportare un’altra fulgida gemma della nostra scena è assolutamente doveroso.

Track by Track
  1. Slow Movements 90
  2. The Sin Eater 75
  3. Damaged Essence 80
  4. Sink Your Illusions 85
  5. Ode On Melancholy 80
  6. Aching Pleasure 85
  7. From Pain I Arise 90
  8. Sensation Seeker 75
  9. Certain Uncertainties 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
82

 

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