Fomento «To Persevere Is Diabolical» [2012]

Fomento «To Persevere Is Diabolical» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Gods Hammer »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1573

 

Band:
Fomento
[MetalWave] Invia una email a Fomento [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Fomento [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Fomento [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Fomento

 

Titolo:
To Persevere Is Diabolical

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Marco Krasinski (bass/vocals)
Fabrizio Damiani (rhythm Guitar)
Thomas Aurizzi (lead Guitar)
Umberto Maliziotti (drums)

 

Genere:

 

Durata:
40' 30"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

To Persevere Is Diabolical: quale titolo migliore da dare al seguito del già acclamato Either Caesars Or Nothing? I romanissimi Fomento, col loro monicker quanto mai adatto a descrivere in ambiente capitolino un'attitudine hardcore inossidabile e direttissima (e volendo rasentante la boria, date un'occhiata ai ringraziamenti a fine booklet), non danno cenno di edulcorare lo Slayercore dell'esordio, ma anzi lo arricchiscono di una carica groove e atmosferica che fa di ogni pezzo un proiettile di grosso calibro. Riffing appunto Slayeriano, triplette e breakdown del metalcore con meno compromessi (Hatebreed e vecchi Lamb of God su tutti), il tutto sorretto dalle bordate di Umberto dietro le pelli (notevole l'intro di Blood Pact). Ma non è tutto groove quel che luccica: più che nell'esordio, si fanno notare dei lead di tutto rispetto, che si stagliano sopra alle ritmiche massicce con buoni solos e linee d'atmosfera, e che accompagnate dalle harsh vocals prettamente hardcore di Marco (sole o arricchite dall'effetto gang, ottimo mezzo per variare linee vocali altrimenti un po' monotone) ricreano attimi epicheggianti molto Behemoth style, come in the Dysteleological Argument o ancora la stessa Blood Pact. Per quanto attiene al comparto lyrics, non possiamo desiderare niente di più straight in your face, il tutto a firma di mr. Krasinski, che oltre a divertirsi ad inserire motti e citazioni non fa sconti a nessuno; anzi in Necropotency nomina anche i bersagli della sua indignazione, in questo caso le reunion band e le manovre economiche dietro di esse (anche se il sottoscritto non ha capito il riferimento ai Fear Factory, gruppo formalmente mai sciolto-e cui i Fomento devono un bel po' quanto a groove-, e in quanto anagraficamente piccino i Sabbath se li vedrebbe volentieri, ma tant'è). Se a ciò aggiungiamo una resa sonora devastante e un artwork davvero ben realizzato, non possiamo che promuovere il nuovo parto di casa Fomento, passando magari sopra a una leggermente eccessiva omogeneità tra brano e brano, e a un songwriting un po' derivativo, entrambi ascrivibili al genere proposto. Alea iacta est, iterum.

Track by Track
  1. Beware the Ides of March 75
  2. The Skeleton Coast 80
  3. Devil's Trill 85
  4. The Dysteleological Argument 85
  5. Predominance 70
  6. Monster Mobster 75
  7. Desecrators 75
  8. Blood Pact 85
  9. The Mud Machine 75
  10. In the Sixth Day 80
  11. Necropotency 75
  12. On my Father's Grave 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 90
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
79

 

Recensione di Gods Hammer pubblicata il --. Articolo letto 1573 volte.

 

Articoli Correlati

Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.