Helalyn Flowers «Disconnection» [2005]
Helalyn Flowers
Titolo:
Disconnection
Nazione:
Italia
Formazione:
Noemi - vocals, programming
Max - guitars, synths, programming
Session Musicians:
Armando Pugliese - bass
Simone Scazzocchio - piano
Genere:
Durata:
24' 46"
Formato:
2005
Etichetta:
Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione
Quale direzione sta prendendo la musica agli inizi del nuovo millennio? Dove ci sta portando l’insana lobotomia della vita di tutti i giorni? E’ realmente possibile una fuga dalla realtà? Tre domande che forse potrebbero appartenere ad un improbabile film di fantascienza o ad un libro di Nick Hornby, ma che gli Helalyn Flowers sembrano realmente essersi posti prima di intraprendere la loro avventura artistica e le cui risposte ci vengono fornite dal loro Ep che porta il nome di “Disconnection”: un melting-pot fra elettronica, rock, poesia e fuga dalla razionalità. Quella degli Helalyn Flowers è una completa antitesi nei confronti del mondo moderno, che prende sempre più forma man mano che i secondi passano. La voce di Noemi insieme al groove delle chitarre e dei campionamenti di Max ci fanno capire che gli Helalyn Flowers, attraverso questo lavoro di debutto, si pongono nel ruolo di chi avverte l’assoluta necessità del distacco dagli schemi imposti sia dalla quotidianità degli eventi che dai trend musicali del momento. Ed il risultato di questo processo di allontanamento e/o innovazione è ottimale: le intenzioni del duetto proveniente da Roma ci sono tutte ed anche l’attitudine è quella necessaria. Tutto ciò traspare nettamente all’ascolto dei cinque brani di “Disconnection”, specie grazie ad una profonda introspettività nei suoi testi e ad un sound che, nonostante qualche richiamo all’illustre tradizione elettro-rock anni ’80, unisce ricercatezza e modernità allo stesso tempo: merito anche di una produzione da manuale, effettuata presso i “Temple Of Noise” studios di Christian Ice. In particolare, l’uso massiccio dell’elettronica (nel senso più ampio del termine) all’interno dei venticinque minuti di durata del disco contribuisce a ricreare atmosfere fortemente intimiste e riflessive, specie negli episodi più pacati di “Disconnection”. Ma non mancano di certo parti più tirate ed aggressive ed in questo caso sono sonorità più prettamente “heavy” a farla da padrone. In entrambi i contesti comunque giocano un ruolo di primissimo piano le linee vocali, l’autentico punto di forza degli Helalyn Flowers, capaci di raggiungere picchi di altissimo spessore qualitativo sia quando si tratta di dare vigore alle immediate e lineari orchestrazioni dei nostri (vedi “Disorder”), che nei momenti di maggiore pacatezza del disco (ascoltatevi il finale di “Alive” per credere). In definitiva, un biglietto da visita davvero niente male, che farà la felicità di tutti coloro che sono alla ricerca di un sound fresco ed innovativo, ma non solo. Mentre qui aspettiamo gli Helalyn Flowers al varo del disco su lunga distanza, fate vostra una copia di “Disconnection”. Come dice il detto, “chi ben comincia, è a metà dell’opera”! Avanti così!
Track by Track
- Acid Love Code 80
- Alienate Me 85
- Alive 80
- Disorder 90
- Amnesia 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 90
- Qualità Artwork: 90
- Originalità: 80
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
83Recensione di Cynicalsphere pubblicata il --. Articolo letto 1637 volte.
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