Lykaion «Nothin' But Death» [2012]
Lykaion
Titolo:
Nothin' But Death
Nazione:
Italia
Formazione:
Alessandro Sforza: Guitar, Vocals
Fabio Valentini: Guitar
Alessandro Esposito: Bass
Andrea Alberati: Drums
Genere:
Durata:
37' 34"
Formato:
CD
2012
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
I Lykaion sono una metal band italiana con un'esperienza che va oltre il decennio di attività: attivi dal 2000, il primo EP autoprodotto risale al 2003, “The Equilibrium of the Hidden”, seguito da altri tre, “Behind... a Whisper” nel 2005, “The Things I've Left” nel 2006 e “Swallowed by the Sea” nel 2010.
Giungono ora al primo Full Lenght, “Nothin' But Death”.
Ad un primo ascolto si intuisce subito una raggiunta e solida identità sonora.
La produzione rende bene, soprattutto i suoni delle chitarre di Fabio Sforza e Alessandro Valenti, veramente di gusto.
La batteria, a cura di Andrea Alberati, non è eccessivamente presente, come nella maggioranza dei dischi che vengono partoriti ultimamente, ma, anche se non invasiva, riesce a dare un bel “tiro” e un bel groove ai pezzi.
Il basso di Alessandro Esposito è preciso, con giri gustosi per tutta la durata dell'album, forse leggermente penalizzato dal suono gonfio e ricco di basse.
La voce di Alessandro Sforza si adatta molto bene al genere, potente e grattata, che riesce ad essere espressiva nonostante la tecnica, trasmettendo il senso del pezzo.
A livello di arrangiamento l'unica pecca: i pezzi tendono molto a rassomigliarsi tra loro e rendono l'album un po' pesante e monotono ai primi ascolti.
Passiamo in rassegna alcuni pezzi: la title track, “Nothin' But Death”, è il manifesto sonoro dell'intero lavoro, con un bellissimo giro di chitarra introduttivo, uno sviluppo molto dinamico tra la strofa e un ritornello molto cantabile.
Altro pezzo dal gran groove è “Free From All Your Fears”, la traccia 3, con riff di chitarra e ritmiche potenti. Da headbanging.
Da citare anche “Empty”, dove troviamo un duetto tra chitarra solista e voce che dà significato ad una ballad azzeccata, dove compaiono anche archi in sottofondo.
Infine la closing track, “Dimenticherai”, dall'inusuale forma strofa in inglese/ritornello in italiano, per non tradire le origini della band.
Bravi Lykaion, davvero un disco ben riuscito, che corona al meglio anni di lavoro e fatiche.
Track by Track
- Nothin' But Death 90
- A Cold Summer Day 80
- Free From All Your Fears 90
- Empty 90
- The Dance 80
- Fuck You (I Love Myself) 75
- Passion Kills 85
- Sick Love 80
- Togheter 70
- Dimenticherai 90
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 90
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 80
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
83Recensione di Dolcebass pubblicata il --. Articolo letto 2364 volte.
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