Mario Cottarelli «Una Strana Commedia » [2011]
Mario Cottarelli
Titolo:
Una Strana Commedia
Nazione:
Italia
Formazione:
Mario Cottarelli :: vocals, all instruments, drum programming
Genere:
Durata:
45' 31"
Formato:
CD
2011
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Non è passato troppo tempo dal precedente lavoro del creativo Mario Cottarelli. Lo abbiamo infatti già incontrato in “Prodigiosa Macchina” datato 2007 ma giunto in redazione con un lieve ritardo discografico. Stavolta, però, il Cottarelli si è fatto avanti per tempo e abbiamo potuto guardare a fondo nella sua ultima creazione dallo stravagante titolo “Una Strana Commedia”.
La formula è ancora la stessa, un progressive rock totalmente improntato sullo stile settantiano cui il compositore ha tratto ispirazione tenendosi sempre ancorato a quei Banco Del Mutuo Soccorso, Le Orme, PFM, Area, Picchio Dal Pozzo, Biglietto Per l'Inferno e via dicendo; stavolta però il Cottarelli non ha agito secondo la visione più improntata verso le suite, come nella scorsa occasione, ma ha diluito il tutto in cinque brani, sempre dalla durata non indifferente (la title-track e “L'Orgoglio Di Arlecchino” superano tranquillamente i dieci minuti di minutaggio come da tradizione prog).
Mario ha sempre qualcosa da dire musicalmente parlando e da sublimare, fregandosene altamente degli anni che corrono e proponendo un continuo revival che guarda costantemente indietro pur avvalendosi di attrezzatura moderna.
Migliore del disco precedente ma ancora si trovano troppi suoni secchi e poco lavorati, frutto di midi programmati al pc (specialmente le batterie senza alcuna dinamicità, ignoro se la cosa sia voluta o meno) cui sovrasta la sua teatrale voce baritonale che, più che cantare, recita interpretando le, stavolta, buone liriche che meglio si adattano al lavoro in toto.
Questa secchezza di sonorità rende l'intero lavoro un po' acerbo, nonostante la trentennale esperienza in musica del compositore il quale, a mio parere, lo vedrei meglio come tastierista in una band progressive rock invece che da solo, dato che il talento scorre copioso in ogni nota ed in ogni passaggio. Francamente non trovo vie d'uscita nel mio pensiero: idee magnifiche in tutti questi tre quarti d'ora abbondanti ma relegate a chitarre e bassi midi mescolati a una non indifferente bravura nel suonare assoli di tastiera qua e là con suoni che ricalcano le orme del passato: moog, hammond etc.
C'è una troppa staticità di fondo che rende il lavoro fastidioso proprio perché si ha la consapevolezza che tutta questa mole di materiale suonerebbe egregiamente se suonata con strumenti veri e di conseguenza viene da pensare ad un demo più che ad un album vero e proprio ma, ripeto, la creatività e la sapienza nel saper comporre nel progressive rock sembra proprio appagare.
Da una parte è un vero peccato utilizzare in questo modo dell'ottimo materiale (anche piuttosto originale per altro) e dall'altra mi viene spontaneamente da applaudire il Cottarelli per tutta la passione che ci impiega rendendo sempre credibile il lavoro certosino che costruisce.
Track by Track
- Una Strana Commedia 60
- L'Occhio Del Ciclone 70
- Corto Circuito 55
- Bianca Scia 50
- L'Orgoglio Di Arlecchino 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 60
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 75
- Tecnica: 65
Giudizio Finale
63Recensione di carnival creation pubblicata il --. Articolo letto 1281 volte.
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