Pharaoh «Bury The Light» [2012]

Pharaoh «Bury The Light» | MetalWave.it Recensioni Autore:
MrSteve »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1678

 

Band:
Pharaoh
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Titolo:
Bury The Light

 

Nazione:
U.s.a.

 

Formazione:
Tim Aymar - Vocals
Matt Johnsen - Guitars
Chris Kerns - Bass
Chris Black - Drums

 

Genere:

 

Durata:
48' 30"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Diciamoci subito la verità: Bury the Light è un buon disco. L'ultimo lavoro dei Pharaoh, sesto album di questi metallari power prog d'oltreoceano, rivela fin da subito un'altissima conoscenza della tecnica, cambi di tempo come se piovesse e una qualità di registrazione di buon livello, anche se decisamente il massimo non è ancora raggiunto.
Ma... C'è un ma. Il disco scorre veloce e piacevole, è certo, ma una volta andato non lascia molto nella sua scia. Ci sono passaggi entusiasmanti, certamente, e momenti di alta intensità e emozione, però ci sono anche molti, troppi momenti in cui le buone idee sono esageratamente ripetute (e non in senso buono, come nel thrash), in cui i cambi di tempo sembrano davvero forzati, inseriti più per esibizione che per motivi compositivi. Se a questo aggiungiamo la possente mole di foto che ci è stata mandata assieme al disco e una biografia dai toni leggermente esaltati, l'idea è di essere di fronte a un gruppo che punta più sull'immagine sia nella musica che per il gruppo e che alla lunga annoia. Però anche questa idea non è corretta: idee buone ce ne sono, e indubbiamente parecchia gente potrebbe apprezzare quelli che io chiamo difetti. Insomma, siamo davanti all'incubo di ogni recensore: un gruppo che si ama o si odia.
La loro effettiva qualità si puo' intuire anche dal fatto che alla fine sono al loro sesto album, e che non hanno ancora ottenuto un grandioso successo; quindi, c'è la passione e le scelte che propongono sono supportate da molta esperienza sulle spalle, fatta soprattutto di studio precisino sul metronomo e di molto impegno e perchè no, anch una certa varietà, senza mai andare troppo verso il campo che appartiene ai Dream Theather ma restando più vicini al power.
Il mio consiglio è di farci un tentativo: alcune proposte sono interessanti, e se siete fan degli assoli lunghi metà canzone non potete non ascoltare... beh, quasi tutte le tracce del disco. Personalmente, sono diviso a metà tra un sincero apprezzamento (soprattutto verso la parte power) e un malcelato fastidio (soprattutto verso la parte prog), ma il bilancio finale è decisamente positivo: ci si diverte, e senza che i difetti elencati tolgano troppo. Per gente che cerca sfide.

Track by Track
  1. Leave Me Here to Dream 80
  2. The Wolves 70
  3. Castles in the Sky 75
  4. The Year of the Blizzard 70
  5. The Spider's Thread 75
  6. Cry 75
  7. Graveyard of Empires 80
  8. Burn With Me 80
  9. In Your Hands 75
  10. The Spider's Thread (Reprise) 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
77

 

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