Ritual Of Rebirth «Of Tides And Desert» [2011]

Ritual Of Rebirth «Of Tides And Desert» | MetalWave.it Recensioni Autore:
June »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2172

 

Band:
Ritual Of Rebirth
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Titolo:
Of Tides And Desert

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Alessandro Gorla - vocals
Fabio Palombi - guitars, vocals
Ermal Zaka - guitars
Nicola Giordanella - bass
Erik Nalin - drums

 

Genere:

 

Durata:
38' 50"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Ritual Of Rebirth sono un gruppo death metal melodico che fa parte della nota scena genovese; condividono il chitarrista, Ermal Zaka, con i più conosciuti Nerve, e il cantante Alessandro Gorla è il bassista dei The Famili, side project dei Sadist; inoltre l'album è stato registrato ai MelaZeta Studios, masterizzato da Tommy Talamanca, (dei già citati Sadist per chi non lo sapesse...).
Con un curriculma vitae del genere credo che alcune cose siano già chiare in mente a tutti; anzitutto la produzione dell'album è particolarmente potente ed azzeccata, con suoni di batteria grossi e pieni, chitarre potenti e definite. Poi la composizione, che cerca di non farsi ingabbiare da facili rifermenti o da etichette; infatti, più che semplice death metal melodico si potrebbe benissimo parlare di progressive. Se questo significa “far progredire un genere musicale”, “ampliarlo”, beh, qui ci sta proprio tutto: divagazioni rock, tempi sincopati e contorti, chitarre inusuali, effettistica, contribuiscono a creare un suono ben moderno, che sebbene definito suona piuttosto originale ed accattivante.
Dato che l'intero album potete anche scaricarvelo gratuitamente su Jamendo, direttamente linkato dal sito della band stesso, provate una traccia come “Sick Shylock”, corroborata di infuocate chitarre su una sezione ritmica singhiozzante e una parte centrale davvero peculiare. O la successiva “Zebra Stripes”, un misto tra At the Gates e In Flames, ma sbronzi, oppure storditi (beh, magari più del solito). Da citare anche l'intensa “Leeches”, più cadenzata e la feroce aggressione di “Hell To Pay”. La traccia finale “The Blind Watchmaker” definisce chiaramente tutte capacità tecnico compositive della band in poco meno di nove minuti: irruenza e melodia, per un album carico e variegato, che merita sicuramente un ascolto, dopo di che lo ascolterete ancora, assicurato.

Track by Track
  1. Of Tide And Desert 75
  2. Skep.tic 70
  3. All Is Blank 70
  4. Leeches 80
  5. Sick Shylock 80
  6. Zebra Stripes 80
  7. Hell To Pay 85
  8. The Blind Watchmaker 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
78

 

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