Skywise «Cold Cold Earth» [2008]
Skywise
Titolo:
Cold Cold Earth
Nazione:
Italia
Formazione:
Francesco :: Bass, Vocals
Emiliano :: Guitars
Ennio :: Drums
Genere:
Durata:
42' 6"
Formato:
2008
Etichetta:
Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Sfiancante e meraviglioso. Questo è, in sintesi, il nuovo lavoro disponibile solo online degli Skywise. 4 brani più intermezzo ripartiti in 42 minuti di musica di Doom / stoner abbastanza sperimentale, parecchio lento con un cantato minimale e che spesso (se non sempre) inizia a metà canzone, ma che anche così lascia il proprio segno in quanto aggressivo e anche, in fondo, claustrofobico e disperato.
La parte più propriamente strumentale degli Skywise nell’insieme sfocia in un insieme che alterna molto sapientemente momenti molto asfittici e opprimenti ad altre un po’ più aperte e a tratti addirittura quasi “solari”, ma comunque sempre con un tocco stralunato, quasi irreale. In questo modo l’album risulta fortunatamente essere molto cangiante e ben godibile, con i brani che ricevono un forte giovamento da queste trovate stilistiche, creando quasi una tensione crescente che permette di seguire il pezzo molto ma molto bene, aiutano molto inoltre alcuni interventi riusciti di synth, che danno maggior respiro e atmosfera ai brani. A tal proposito molto bello l’inizio di “Devil’s Bargain”, con la tastiera che spalanca letteralmente il brano dandogli tra l’altro una certa somiglianza con la colonna sonora dell’orgia satanica di “Eyes wide shut” di Kubrick (chissà che non sia una citazione).
Insomma: agli Skywise l’emotività da trasmettere non manca affatto, però non è qualcosa di depressive, chiaramente, e neanche l’effetto dato è particolarmente acido, sembra invece che gli Skywise giochino molto su trame e intrecci misteriosi, su parti che ti accorgi che ti stordiscono e poi ti conquistano. Ottima pure la conclusiva “Raise the dead”, maggiormente suonata e appena più veloce (ho detto appena), che alterna parti più oscure e misteriose ad altre con la chitarra solista che prima si cela dietro all’effettistica, e poi affronta parti più dal sapore rockeggiante con addirittura il wah wah. Ottimo pure l’intermezzo di neanche un minuto, estremamente disturbante, con una voce che va in loop numerose volte generando un effetto molto suggestivo. Se proprio dovessi citare dei punti di riferimento, potrei dire che mi hanno ricordato un vecchio gruppo di Lee Dorrian, i Teeth of the Lion rule the divine, solo che gli Skywise sono un po’ meno disturbanti da sentire.
Insomma: altro gruppo doom, altro centro. Sarà per la fortissima natura evocativa di questo genere, sarà per la genuinità del genere, ma ascoltare generi come questi è sempre un piacere, se poi il gruppo che suona si chiama Skywise, ecco come l’ascolto risulta vincente. Proprio bravi!
Track by Track
- Ave atque Vale 85
- Devil's Bargain 90
- Cold Cold Earth 85
- But the earth was hollow 85
- Raise the dead 90
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 85
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 90
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
86Recensione di Snarl pubblicata il --. Articolo letto 1583 volte.
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