Soul Of The Cave «The Treatment» [2011]

Soul Of The Cave «The Treatment» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
carnival creation »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Soul Of The Cave

Titolo:
The Treatment

Nazione:
Italia

Formazione:
Giacomo Serri :: guitar, vocals
Paolo Boni :: guitar
Giovanni De Sanctis :: bass, vocals
Flavio Gamboni :: drums

Genere:

Durata:
38' 46"

Formato:
CD

Data di Uscita:
2011

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Ecco i Soul Of The Cave di nuovo a distanza di quasi tre anni dopo la positivissima esperienza con il precedente “Asphalt” che recensii io stesso con entusiasmo e ora mi ritrovo, con il medesimo spirito a scrivervi di “The Teatment”.
Riportai le mie impressioni, riportando a mia volta l’affermazione con la quale la band auto-descriveva il loro sound, “al momento i SOTC suonano come i Red Hot Chili Peppers alle prese con le cover dei Sonic Youth e dei QOTSA”. All’epoca questo era il pensiero, l’ho portato avanti per un po’ ma ora è mutato come è mutata la loro buona musica, evolvendosi in una proposta maggiormente psichedelica.
I Soul Of The Cave sono di formazione piuttosto recente eppure hanno già maturità da vendere e due full-lenght diversi scritti dalla stessa penna, segno che l’evoluzione è sempre attiva.
Gli anni 70 del rock sono un tratto essenziale della musica dei nostri ma lo è ancora di più –e ormai è appurato- quell’alone di progressive rock che guarda costantemente all’intingere le proprie note nel calderone di una vecchia arte psichedelica fatta di un rock ricco di groove e ritmi sempre un po’ storti ma che ci regalano atmosfere profonde, intense, di suoni sporchi e velenosi provenienti dagli angoli più oscuri del subconscio.
Impossibile parlare di ogni singola traccia poiché significherebbe trattare quasi di un continuum sonoro che inizia con “Foxes And Fruits” (che titolo, ragazzi!) e termina con la stupenda “Azathot” e passa per continui viaggi mentali. Posso giusto sottolineare “The Present”, la geniale title-track “The Treatment” e “Muddle” ma per il resto vi consiglio di mettervi comodi, chiudere gli occhi e lasciarvi trasportare.
Ogni altra parola è inutile. Buonissimo disco! Finora nessuna delusione da “casa Soul Of The Cave”.