T.E.R. «Sin Life Death» [2006]
T.E.R.
Titolo:
Sin Life Death
Nazione:
Italia
Formazione:
Scythe – Guitar/Vocals
Panduk – Guitars
Hammer – Bass
Mammoroth – Drums
Genere:
Durata:
15' 33"
Formato:
2006
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
La pur giovane storia di questo combo ternano, la cui età media dei componenti (ci tengono a precisarlo nella loro bio) è di 21 anni, è già bella densa di avvenimenti.
La band si è formata nel settembre del 2004 ed ha subito inciso un demo “Pictures from the War” nonostante gli immancabili problemi economici e di line-up (non avevano un bassista al tempo).
Ora i ragazzi si ripropongono al pubblico con questo promo contenente 3 brani che dovrebbero comparire sul loro debut, con un bassista di ruolo, ma senza più il cantante dell’esordio: alla voce è quindi passato il chitarrista Scythe (che ora ricopre il doppio ruolo di chitarrista e cantante).
Il demo recapitatomi mi ha colpito sin da subito per la veste grafica molto interessante, per quanto minimalista: un solo foglio di copertina, nero, con logo della band e titolo in rosso; sul retro poche righe di ringraziamenti vari ed i contatti, basta!!!
La sensazione è che i ragazzi abbiano capito (in netta controtendenza rispetto alla media nazionale) che un demo non deve essere iper-prodotto e dalla veste grafica fighetta: un demo serve (come dice la parola) solo ed esclusivamente a dimostrare quello che si sa fare!
Per le copertine da 12 pagine full color, la produzione stra-pompata, corretta ed aggiustata di tutte le imperfezioni, c’è spazio in un CD vero e proprio, cui però dovrebbero arrivare solo i gruppi che realmente hanno qualcosa da dire.
Per quello che mi riguarda, quindi, primo punto a favore del quartetto!
Passando all’ascolto delle tre tracce presenti non posso fare altro che continuare a lodare il loro lavoro, nonostante chi ha già avuto modo di ascoltarli (in sede live o nel loro precedente demo) potrebbe rimanere un minimo spiazzato dall’evoluzione stilistica che è ben netta in questo promo: dal thrash tirato dello scorso anno, ora ci troviamo di fronte ad un gruppo che pesta giù duro suonando del virulento brutal death.
L’opener track si apre con un buon riff in mid-tempo, ma subito ci assale con un riffing serrato ed i blast-beats di batteria. Cambi di tempo e doppi vocalizzi (growl classici e screaming di tipo black) la fanno da padrona fino all’assolo piuttosto melodico, ma che subito si interrompe per lasciare spazio ad un ferratissimo pezzo brutal-grind.
Il primo pezzo lascia subito un buon ricordo di sé, risultando bello compatto e d’impatto.
Segue a ruota “Freedom…” che si dichiara subito con un riff iniziale di scuola Cannibal Corpse bello potente ed alterna accelerate grind ad un mezzo tempo dal vago sapore vetero-thrash.
Conclude il promo “Metastasis” un’altra bella bordata, con un inserto centrale sincopato e d’impatto, doppi vocalizzi a farla da padrona ed un bello stacco in cui le due chitarre si inseguono. Buono l’assolo e le armonizzazioni di chitarra che danno una bella sensazione malefica.
Il demo si conclude qui, dopo circa 15 minuti di mazzate nei denti.
A me è piaciuto, ed anche molto!
È grezzo il giusto, ben suonato, incazzato, ricercato senza essere stucchevole e suona piuttosto fresco in un panorama (quello del death più estremo) che giorno dopo giorno sta diventando sempre più asfittico.
Cosa da non sottovalutare, i testi del quartetto della conca non sono dei banali riferimenti a fatti di cronaca da teatro Grand Guignole o a bolgie infernali più o meno abbondantemente descritte da tutti quei gruppi che vogliono mascherare le proprie carenze musicali dietro atteggiamenti da finto duro: le liriche sono piuttosto ben fatte e dimostrano la voglia dei ragazzi di sputare fuori il loro “veleno” verso tutto quello che di schifoso hanno intorno.
Ai T.E.R. non posso che fare i miei complimenti per un demo che suona come un demo ed ha i numeri per ergersi dalla media.
A voi affezionati di MetalWave non posso che consigliare l’ascolto di questo agguerritissimo gruppo.
Se vi piacciono i primi due dischi dei Deicide (quelli cioè che facevano sentire una band in forma e dal buon song-writing), mischiato a qualcosa dei Cannibal Corpse, a sua volta mischiato a qualche rimando di true norvegian black metal (ma è bene specificare che in questa ricetta, il black è solo il 5, massimo 10%), allora date un ascolto ai T.E.R, non rimarrete delusi!
Track by Track
- The Holy Sin 80
- Freedom to Decide 85
- Metastasis 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 75
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
79Recensione di Alcio pubblicata il --. Articolo letto 1871 volte.
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