To A Skylark «To A Skylark» [2009]

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Lion »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1671

 

Band:
To A Skylark
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Titolo:
To A Skylark

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Marco Ziggiotti (guitar)
Riccardo Morgante (guitar)
Alessandro Tosatto (vocals)
Stefano Santagiuliana (drums)
Filippo Ranghiero (bass)

 

Genere:

 

Durata:
44' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2009

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Questa band di Vicenza debutta sul mercato con il cd che porta il nome del gruppo,ovvero "To a Skylark". L'album
parte con un intro strumentale, "Seraphic Feathers", che ricorda un po' gli Opeth nella loro essenza più malinconica. La potenza del gruppo è subito sfoderata in "Icarus' Redemption" che parte con rabbia attraverso il
growl di Alessandro Tosatto e la potenza delle chitarre. Un buon inizio questo, che mischia parti pulite a parti
decisamente più death. Tutto ricorda i già citati Opeth, sia per ciò che riguarda le linee vocali, sia per quel tocco di progressive che rende la musica avvincente. Molto bella,quasi geniale, la parte strumentale al centro della
canzone, che mi fa venire in mente un pezzo dei magnifici Porcupine Tree. Davvero un bel misto questo,non c'è che
dire. "Hic Et Nunc" continua a proporre note che saranno davvero familiari agli amanti della band di Steven Wilson,
e che sicuramente farà molto piacere vista la capacità tecnica ed il gusto musicale sfoggiati dai questi ragazzi. Le canzoni sfilano una dietro l'altra,senza pausa,così arriva "At Dusk,By Lake Walden", anch'essa di notevole fattura.
Il tempo scorre che è un piacere ascoltando questo cd,il tutto è molto fluido,è come correre su una strada ben asfaltata,non ci sono buche,l'armonia musicale la fa da padrona.Da notare l'abilità del singer nel gestire la voce pulita senza mai toccare note "fastidiose" per poi riuscire a rientrare senza problemi nel growl.Anche Stefano Santagiuliana alla batteria svolge davvero un ottimo lavoro,senza mai esagerare con piatti e tamburi, ma donando quella vena prog e quel tocco che il caro Martin Lopez ha
insegnato a tutti noi. Giunge
il momento di "Aftermath",
pezzo dall'inizio decisamente più deatheggiante nel senso svedese della parola, ma che poi sfocia nel death
Opethiano, campo nel quale i To A Skylark se la cavano più che bene. "The Fading Process", ultima parte del cd, si divide in tre parti La prima, "Charmed by Mermaids" è una sorta di intro composto da voci femminili (sirene appunto)
in lontananza, che mi fanno provare un po' di malinconia con il loro canto, forse anche a causa dell'arpeggio di
chitarra, che produce note tristi ma senza dubbio ben articolate. Si continua entrando nella seconda parte, "The Lotus Eater", magicamente introdotta da una voce pulita e dolce, supportata da qualche coro,una batteria in continuo
cambiamento e arpeggi che ricordano qualcosa degli Isis. Quando si pensa che la voce melodica condurrà le danze per i minuti successi ecco invece arrivare il growl, sostenuto ora da splendidi intrecci di chitarre dal sound
decisamente post core. Vengono quasi i brividi ad ascoltare questa stupenda canzone e questo non succede spesso, visto il trend che va ora nel metal. Dieci minuti che passano veloci e si chiudono con un sospiro che lascia spazio all'ultima parte, "The Abandon", costituita da arpeggi post core e vocalizzi. Anche qui la batteria continua a stupire per la perfetta esecuzione e la fantasia con il quale ogni colpo viene dato in armonia con il resto. Un
respiro chiude il cd, lasciandomi con la voglia di sentirlo ancora una volta, per poter assaporare nuovamente questa musica così ben orchestrata, con la consapevolezza con un ascolto in più non stancherà, anzi porterà ad un maggiore
apprezzamento del cd.
Concludendo non si può che elogiare questa band, una band che non segue la moda, che ha fatto della melodia la sua carta vincente, una band che con la sua musica è in grado di dare emozioni, cosa quasi rara nella musica metal di oggi. Chiunque ami gli Opeth e i Porcupine Tree non può assolutamente farsi sfuggire questo album, sarebbe davvero
un grande peccato! Chiudo facendo i complimenti a ragazzi vicentini, se lo meritano proprio.

Track by Track
  1. Seraphic Feathers 80
  2. Icarus'redemption 85
  3. Hic Et Nunc 85
  4. At Dusk,By Lake Walden 85
  5. The Aftermath 80
  6. The Fading Process-Charmed by mermaids 85
  7. The Fading Process-The Lotus Eater 90
  8. The Fading Proces-The Abandon 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
84

 

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