Ulfhednar «Mortaliter» [2017]

Ulfhednar «Mortaliter» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
16.11.2017

 

Visualizzazioni:
1752

 

Band:
Ulfhednar
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Titolo:
Mortaliter

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Hevn :: guitar;
- Dmitryus :: bass;
- Cerbervs :: drums;

 

Genere:
Black Metal

 

Durata:
38' 47"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
06.07.2017

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Nati inizialmente come Delirium Tremens, nome che a detta della stessa band non rispecchia più alcuno spirito con l’attuale messaggio ed ideale oggi prepostosi, mutano oggi nome il proprio nome in Ulfhednar ed esordiscono con il loro primo full lenght “Mortaliter” un nove tracce di black metal freddo ma caratterizzato da numerosi cambi di tempo tendono in maniera evidente a distaccare l’operatività della band rispetto al classico sentito e risentito. Gli stacchi di tempo che si alternano tra le andature spesso tirate con altre più smorzate, segnano una discreta impronta anche al sound della band al punto da riuscire ad inserire passaggi acustici su sottofondi di batteria lenti e variegati con l’effetto di catturare al meglio l’attenzione dell’ascoltatore costantemente dirottata tra una ritmica e l’altra. Tra i brani, il cui songwriting si ispira sostanzialmente a fatti personali esaltati attraverso crudeltà e cinismo e relativi a perdita di identità disillusione dal mondo e quant’altro, vanno inevitabilmente menzionati “Mortaliter”, dall’apertura piuttosto cupa in chiave intro che sviluppa di seguito un buon riff e annessa ritmica sovrapposte da uno scream decisamente all’altezza della situazione; come si faceva inizialmente riferimento, va indubbiamente evidenziato l’ottimo cambio repentino delle ritmiche che contraddistingue non solo l’opener ma anche tutti gli altri brani; particolarmente diretta è “Aes Inferni” che dopo un buon intro in arpeggio si propone accelerata ma mai confusionaria rispetto a molte band che spesso ricorrono per coprire eventuali onnipresenti falde. “Fredda Pietra”, si caratterizza per un riff iniziale particolarmente moderato subito poi pronto ad offrire un’andatura compatta e decisa dall’inizio alla fine. L’indole più black indubbiamente emerge in brani come “In Nomine Cuius” caratterizzato da un’ottima sfuriata che cede poi il passo ad un sound maggiormente più atmosferico e acustico che funge da intermezzo nel brano per la sfuriata conclusiva. Interessante anche il conclusivo “Addicted To Tragedy” per le sue decisive e compatte andature che mettono non poco in evidenza il personale modus operandi della band. Un esordio diverso dal comune che ben mette in evidenza un aspetto compositivo diametralmente opposto rispetto alle solite ispirazioni e copiature che caratterizzano la maggior parte della band già in piazza.

Track by Track
  1. Mortaliter 75
  2. Aes Inferni 75
  3. In Tenebra Noctis 70
  4. Void 70
  5. Fredda Pietra 75
  6. In Nomine Cuius 75
  7. Rulers Of Darknes 70
  8. Alea 70
  9. Addicted To Tragedy 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
72

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 16.11.2017. Articolo letto 1752 volte.

 

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