Valinor «Hidden Beauty» [2008]

Valinor «Hidden Beauty» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1418

 

Band:
Valinor
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Titolo:
Hidden Beauty

 

Nazione:
Polonia

 

Formazione:
Tomasz Domka - Vocals
Ernest Garstka - Guitars
Piotr Rucki - Guitars
Rafal Rucki - Bass
Andrzej Trzaskus - Drums

 

Genere:

 

Durata:
33' 56"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2008

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Questo dei polacchi Valinor si manifesta senza dubbio come un album originale: nonostante infatti una semplicistica etichetta “Symphonic Black/Death Metal” potrebbe far pensare il contrario, in realtà i Valinor propongono una specie di Black Metal che spesso rimane tale solo per le screaming vocals, mentre per il resto la musica va spesso e volentieri verso lidi Power, al limite heavy/thrash, con massive influenze chitarristiche mutuate addirittura dai primi Children Of Bodom, e con una tastiera che spesso interviene sotto forma di orchestrazioni dando ai brani una maestosità non indifferente. Fanno inoltre capolino qua e là in tutto il disco delle godibilissime melodie che conferiscono un tocco di epico alle composizioni. Queste stesse melodie, va notato, suonano inoltre parecchio “polacche”, tipicamente in stile Mitteleuropeo.
Il tutto, come si sarà capito, è degno di nota non fosse altro per originalità, per capacità tecniche e anche per una buona qualità sonora, caratteristiche queste che sono abbastanza rare tra i gruppi dell’est europa, che invece a volte rilasciano lavori con produzioni un po’ povere e con poca originalità. I Valinor, invece, si scrollano di dosso molti dei luoghi comuni e ci sfornano delle canzoni che non sfigurano se paragonate alla media della musica in Europa. In particolare spiccano come highlights dell’album “The voice of space” con un chorus azzeccatissimo, e “Requiem”, dotata di un livello qualitativo assolutamente buono, e che senz’altro corrisponde al picco più altro mostrato nell’album. Volendo è possibile citare anche la title track e “The bloodless face”, come episodi interessanti.
Ci sono tuttavia alcuni nei in questo disco che ahimè compromettono abbastanza la riuscita del disco. Il principale è dato dal fatto che la band comunque deve ancora maturare. I pezzi non sono male, sì, però manca una certa fantasia ritmica, i pezzi risultano a volte troppo corti (soprattutto alla fine), e pertanto i Valinor da questo punto di vista possono migliorarsi (anche se ripeto che anche così il risultato è ottimo). Inoltre, nel cd è presente una zavorra strumentale di 6 minuti chiamata “Hidden Beauty – The Beginning” che corrisponde anche al brano più lungo di tutti. Questo pezzo sembra francamente una improvvisazione, con i vari membri (tranne il batterista) che hanno improvvisato su un tema iniziale; il risultato è genuino e apprezzabile, ma sinceramente anche decisamente superfluo e pure un po’ fuori contesto. Il risultato è che questo brano, assieme all’intro e all’outro, abbassa il minutaggio della musica vera e propria a soli 25 minuti, il che onestamente per un full length mi pare un po’ poco. In questo modo, dunque, ecco come il cd più che un full length sembra un EP camuffato ad arte.
Il giudizio finale assegnato ai Valinor significa il mio personale apprezzamento per questo cd e per questa band che secondo me potrebbe far bene, si spera con l’aiuto di una casa discografica che li aiuti concretamente; tuttavia come detto prima, i Valinor possono e devono migliorarsi nei parametri suddetti. In particolare aspetto risultati sulla lunga distanza.

Track by Track
  1. Prologue 65
  2. Hidden Beauty 75
  3. The Voice of Space 78
  4. The Funeral 74
  5. A Hand of a Dead 74
  6. Hidden Beauty - The Beginning 60
  7. Requiem 78
  8. The Bloodless Face 72
  9. Epilogue 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 68
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
73

 

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