Kaos Engine «Hymn of Death» [2006]

Kaos Engine «Hymn Of Death» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
FallenAngel »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Kaos Engine

Titolo:
Hymn of Death

Nazione:
Italia

Formazione:
Mauro "Ulag" Mancinelli :: chitarra
Marco "Jena" Castignani :: basso
Alessandro "Doomtrain" Camela :: batteria
Nicola "Glacial" Farina :: chitarra
Jonata "Xenon" Del Gatto :: voce

Genere:

Durata:
19' 28"

Formato:

Data di Uscita:
2006

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

I Kaos Engine, band nata nel giugno del 2001 da un’idea del chitarrista Mauro Mancinelli e del bassista Marco Castignani. Dopo cinque anni di vicissitudini legate a continui cambi di line-up, nel 2006 il gruppo riesce finalmente a trovare una formazione stabile e a registrare il loro primo lavoro intitolato “Hymn of death”.
La musica proposta dai Kaos Engine è un death metal old style e, fin dalle prime note di “I see…no more” si capisce che la band fa davvero sul serio. Tutto è basato su una compattezza di sound incredibile caratterizzata da riff taglienti e cupi al tempo stesso accompagnati da un vocalist che riesce a convincere grazie ad un growl mai esasperato.
In “This is the way” si notano palesemente invece notevoli influenze death metal dei primi anni ’90 sia per quanto riguarda la struttura del brano che per quel che concerne la sua esecuzione. Le sonorità della band sono davvero rozze e marce quanto basta ed il continuo alternarsi di momenti melodici lenti con accelerazioni repentine rende il tutto ancora più apprezzabile.
“Big dust” rivela la vena thrash anni ’80 dei Kaos Engine con un brano che ricorda molto da vicino i primi Kreator e Celtic Frost con uno spruzzo di death metal che non guasta. Il tutto è completato da una buona dose di personalità.
Il promo si conclude con la titletrack, senza ombra di dubbio il miglio brano di tutto il platter. La sua completezza è veramente imbarazzante nell’accezione positiva del termine e riesce a catturare l’attenzione dell’ascoltatore anche dopo un primo approssimativo ascolto.
Questo “Hymn of death” è quindi un ottimo lavoro che convince in ogni sua parte; consiglio vivamente il cd sia ai nostalgici del genere che ai novizi.