Kill The Easter Rabbit «Murdering Your Head» [2006]
Kill The Easter Rabbit
Titolo:
Murdering Your Head
Nazione:
Italia
Formazione:
Lorenzo De Stefano - voce & chitarra
Emanuele "Pollo" Schember - basso & voce
Jonathan Maurano - batteria
Genere:
Durata:
13' 0"
Formato:
2006
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
I napoletani Kill The Easter Rabbit nascono nel 2002 senza un’idea precisa di ciò che volevano fare, come recita la bio. I KTER, comunque, ci propongono uno Stoner’n’Roll influenzato da disparate bands, quali Black Sabbath, Nirvana, Motorhead, Black Label Society e quant’altro. E questo forse in un’ultima analisi è l’unico problema, in quanto le influenze sono fin troppo udibili, facendo mancare quel pizzico di personalità che servirebbe.
Ma andiamo con ordine e cominciamo col parlare del loro primo EP, “Murdering Your Head”, platter di quattro tracce ben prodotto e discretamente suonato.
Già dalle prime note dell’opener “Murdering My Head” s’intuisce la direzione musicale dei nostri uno Stoner’n’Roll, come già detto, ricco di groove e che riesce ad esser sì moderno, ma figlio comunque degli insegnamenti dei Grandi Padri dei 70’s. A seguire il pezzo che più mi è piaciuto, “Falling Apart”, proposto in una versione ri-arrangiata e ri-mixata rispetto alle precedenti uscite nella compilation “Virus Alternativi”, prodotta dalla livornese Boomerang Records, e nel demo del 2006, “Demo 2006/2). Non male anche i due conclusivi pezzi, “Lost In Desert” e “Autosuggestion”.
Sufficiente la prova dei singoli, dal chitarrista/cantante Lorenzo De Stefano, la cui voce risalta grazie al buon lavoro di produzione, alla sezione ritmica formata dal bassista (e seconda voce) Emanuele “Pollo” Schember e dal batterista Jonathan Maurano.
Come detto nel cappello introduttivo, l’unico problemino che i KTER devono risolvere è quello della personalità: dovrebbero riuscire a crearsi uno stile del tutto personale, tenendo sì un occhio ai gruppi da cui traggono ispirazione, ma dandosi comunque uno stile a se stante. Ma considerata la giovanissima età di questi ragazzi, è un qualcosa di facilmente superabile. E le carte in regola per farsi sentire le hanno: se suoneranno allo Stoned Hand Of Doom in compagnia di leggende quali gli Orange Goblin, un motivo ci sarà, non credete?
Track by Track
- Murdering My Head 60
- Falling Apart 66
- Lost In Desert 62
- Autosuggestion 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 60
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 50
- Tecnica: 62
Giudizio Finale
61Recensione di Lord Lucyfer pubblicata il --. Articolo letto 1021 volte.
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