Partenos Petras «De Anarchia Obscurorum Seculorum» [2006]

Partenos Petras «De Anarchia Obscurorum Seculorum» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Lord Lucyfer »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
773

 

Band:
Partenos Petras
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Titolo:
De Anarchia Obscurorum Seculorum

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Antonio "Zeder" Zannone - Voce, Chitarra
Francesco "Othis "Martino - Chitarra Solista
Gianluca "Silas" Zannone - Batteria

 

Genere:

 

Durata:
30' 22"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2006

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Partenos Petras nascono nel 2002 col nome di Lord Milos, monicker col quale registreranno i loro primi due demo, “Magiam Divina Scentiam” del 2002 e “I Canti Del Male” del 2003. Per volere del leader, Antonio “Zeder” Zannone la band si scioglie nel 2005, anche se a dover di cronaca li ho visti dal vivo nel (non gloriosissimo) concerto del Duel Beat coi Theatres Des Vampires nel gennaio del 2006.

Comunque sia, nel febbraio 2006 ritornano col nuovo monicker ed inizia la stesura di quello che diverrà “De Anarchia Obscurorum Seculorum”, concept ispirato dalla passione di Antonio per per le dinamiche sia storiche che socio-umanistiche del Medioevo.

Musicalmente i Partenos Petras ci propongono un Black Metal vagamente ispirato dalla scena svedese, anche se ha un tocco personale che alla fine non guasta affatto. Nonostante tutto, ci troviamo di fronte comunque ad un lavoro che non fa assolutamente gridare al miracolo. Le tematiche sono affrontate bene e con cognizione di causa, i pezzi sono suonati ed arrangiati bene (“Dominus Et Deus” e “Usus Et Abusus” sono ottimi), ma alla fin fine è l’ennesimo lavoro buono, ma nella media, di un genere he di nuovo ormai non ha niente da dire. Altro pezzo che risalta un po’ più degli altri è “Terrorist Metal”, per alcuni versi molto vicino ad un sound Thrash/Black che ricorda a tratti gli svedesi Bestial Mockery.

Ricordo i Partenos Petras, come detto prima, per il loro concerto coi TDV a Napoli, e all’epoca non mi fecero una buona impressione, anzi tutt’altro. Questo loro nuovo lavoro li rimette ai miei occhi sotto una nuova luce. Che questo nuovo corso abbia giovato alla band casertana? Potrebbe anche essere, sinceramente. Spero di poterli rivedere presto dal vivo per constatarlo anche dal vivo.

Track by Track
  1. Intro 60
  2. Dominus Et Deus 70
  3. So Dark The Con of Man 62
  4. Usus Et Abusus 70
  5. Terrorist Metal 65
  6. The End Of Monotheist 63
  7. (Outro) Nautonier 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 68
  • Qualità Artwork: 66
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 62
Giudizio Finale
64

 

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