Devastator «Alcoholic Invasion» [2007]

Devastator «Alcoholic Invasion» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Tamas »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2168

 

Band:
Devastator
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Titolo:
Alcoholic Invasion

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Albe: vocals
Rob: guitars
Rikka: bass
Luke: drums

 

Genere:

 

Durata:
32' 0"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2007

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Secondo album per i Devastator, band thrash metal toscana attiva dal 2002: le coordinate stilistiche dei quattro thrashers sono di matrice tedesca (Tankard in primis, sia per il livello etilico che per l’ispirazione musicale) con qualche riff un pochino più brutale e qualche strana ma simpatica apertura rock’n’roll o southern rock. Tecnicamente sono piuttosto anonimi, ma la carta vincente di questo Alcoholic Invasion è il riffing incisivo, scorrevole e a tratti divertente: ci sono tempi veloci, arpeggi distorti, mid tempos e stacchi di vario tipo, insomma un album sì thrash metal ma piuttosto vario. Il cd inizia con Forever in the Bed, canzone aggressiva perfetta per mettere subito le cose in chiaro e far capire all’ascoltatore quale sarà l’andazzo dell’album. La title track inizia con un riff molto hardcore (Nuclear Assault style) per poi stupire con una parte finale da saloon del far west. La terza traccia è Breath of Stukas in Rage, probabilmente la canzone più violenta del cd. Segue Doomchild, mid tempo roccioso ma un po’ inconcludente. Chuck Berry wants Hardcore (simpatico il titolo!) è un brano molto rock’n’roll con tanto di parte centrale settantiana. Mad Pusher è un bel brano thrash in bilico tra tempi veloci e lenti, probabilmente la migliore canzone del cd. Di nuovo rock’n’roll con Star Destre, evidentemente nella band c’è qualche appassionato di sonorità rock! Spunta fuori l’ombra dei Venom in True Hate, sia come lyrics che come musica: infatti la canzone è diversa dalle altre dell’album, non per questo meno convincente. Solemn Oath è un brano tirato, sicuramente devastante in sede live, Homicidal Maniac è veloce con una parte verso la fine adatta per sbattere la testa. Ultima traccia di questo Alcoholic Invasion è Sgt Napalm, da segnalare il riff principale decisamente azzeccato, così come il riff dello stacco centrale.
In conclusione ribadisco la bontà del prodotto dei Devastator: 32 minuti di thrash anni ’80 (Tankard e Nuclear Assault come ispiratori), ideale per scapocciare tra amici o, come faccio io, da soli in camera.

Track by Track
  1. Forever in The Bed 77
  2. Alcoholic Invasion 72
  3. Breath of Stukas in Rage 75
  4. Doomchild 64
  5. Chuck Berry wants Hardcore 70
  6. Mad Pusher 80
  7. Star Desire 76
  8. True Hate 75
  9. Solemn Oath 65
  10. Homicidal Maniac 67
  11. Sgt Napalm 67
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
71

 

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