Ufomammut «Hidden» [2024]

Ufomammut «Hidden» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
10.12.2024

 

Visualizzazioni:
83

 

Band:
Ufomammut
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Titolo:
Hidden

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Poia :: Guitars;
- Urlo :: Bass, Vocals, Fxs and Synths;
- Levre :: Drums;

 

Genere:
Stoner / Doom Metal

 

Durata:
43' 16"

 

Formato:
Promo CD

 

Data di Uscita:
17.05.2024

 

Etichetta:
Neurot Recordings
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Supernatural Cat
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Metaversus - Press & Promo
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Recensione

Gli Ufomammut del 2024 rilasciano la loro decima celebrativa uscita discografica con “Hidden”, un disco che continua il percorso venticinquennale della band dagli esordi ad oggi. Indubbiamente di cose ne sono mutate tantissime nella realtà oggettiva da noi vissuta ma ciò che non è mai mutato in tutti questi anni è il credo di questo trio che è riuscito a conquistarsi la nomea di essere stata una band capace di forgiare un genere unico e particolare come quello dello stoner doom sludge psichedelico. Suoni distorti che rimbalzano tra lentezza, oscurità e psichedelica a cui si unisce un clean urlato con assetti che sanno tanto di lamentela, modalità di espressione assai cara alla band, il tutto per tornare un po’ a quelli che sono stati i percorsi più primari della band che avevano suscitato non poca curiosità. L’essenziale ruolo del synth dà il tocco a tutta la macchina sviluppata da una alchemica ed inarrestabile chitarra autrice di vorticose e lente lave sonore che denotano la perfetta sincronia ed intesa tra la band. Gli Ufomammut forgiano sei lunghe tracce in cui la massiccia ed inarrestabile “Crookhead” mette in chiaro di cosa ha in mente oggi questa band tra energia potenza e compattezza sonora; anche “Kismet” glorifica non poco la potenza della band attraverso andature magmatiche ma pur sempre alternate a varianti ritmiche uniche nella resa; che dire poi di “Spidher”, brano che si muove all’interno di orizzonti pregni di effetti e di paesaggi mistici resi ancor più deliranti dall’aspro clean; la cavalcata di “Mausoleum” ha invece dell’incredibile sia in termini di ascolto che denota una creatività oscura e sciamanica, frutto anche di un creativo quanto incredibile intervento del synth; segue poi “Leeched” dove una chitarra in assetto quasi rarefatto dà impulso ad un’andatura moderata, corposa e mistica nei contenuti; chiude il platter “Soloust” traccia forgiata tra basso e synth che ben presto rimangono avvolti nelle maglie di una massiccia chitarra che tra psichedelica e sludge fa tutto il resto. Un disco che assorbe compiutamente la platea senza lasciare troppi rimpianti rivolti al passato.

Track by Track
  1. Crookhead 75
  2. Kismet 75
  3. Spidher 70
  4. Mausoleum 75
  5. Leeched 70
  6. Soulost 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
74

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 10.12.2024. Articolo letto 83 volte.

 

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