Escapism «Industrial Scream» [2002]
Escapism
Titolo:
Industrial Scream
Nazione:
Italia
Formazione:
Andrea De Biasi “Teddy”(vocals)
Lorenzo Cigaina (Guitars, synth)
Matteo Campo Dall'Orto (bass)
Marco Cigaina (drums)
Genere:
Durata:
36' 58"
Formato:
2002
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
La recensione che oggi mi appresto a scrivere riguarda un album autoprodotto risalente al 2003, ad opera degli Escapism, four-piece di artisti friulani residenti a Latisana, in quel di Udine. In questo caso è proprio il caso di dire che la band in questione è una di quelle che di solito vengono etichettate con l’espressione “difficilmente catalogabile”; in effetti, all’interno di questo “Industrial Scream” i quattro udinesi attraversano sonorità che vanno dal classico Progressive Rock e dal Rock Psichedelico anni ’70, all’Industrial Metal più moderno ed allucinato (favorito dall’utilizzo di drum-machine e sintetizzatori, elementi che per i miei gusti rappresentano un notevole elemento negativo) ed al Progressive Metal di band più all’avanguardia (a tratti, durante l’ascolto del demo-cd, mi sono venuti in mente i Dream Theater di “Six degrees of inner turbolence”). Tutto ciò fa si che il disco risulti molto ampio e disarticolato all’ascoltatore, non favorendo la subitanea assimilazione dei brani, pieni di suoni dilatati e devianti. Per facilitare ai lettori la comprensione della proposta musicale presentata dai già menzionati Escapism, citerò alcune band a cui essi intuitivamente fanno riferimento: King Crimson, per il tecnicismo e la ricercatezza compositiva, Pink Floyd, per i momenti più larghi ed estranianti, Nine Inch Nails, per i suoni elettronici e sintetici, Dream Theater, per i momenti più sostenuti orientati verso il Progressive Metal e P.F.M., per le aperture melodiche debitrici nei confronti di sonorità tipicamente italiane degli anni ’70. Tornando a parlare degli Escapism, devo fare solo un piccolo appunto alla band: ho trovato molto fuori luogo e sgradevole all’ascolto la scelta di inserire suoni elettronici prodotti da drum-machine e sintetizzatori e purtroppo la traccia “Industrial Scream” ne è un esempio lampante, a mio avviso, visto che i riff di chitarra scritti per il pezzo potevano trovare benissimo una armonizzazione da parte degli altri strumenti ed un inserimento di ritmiche non sintetiche; è come se il brano fosse una forzatura per portare avanti una ricerca di sperimentalismo esagerata. Invece, ho trovato molto belli ed ammalianti brani come l’opener “Solo x sé”, forse il più diretto tra i brani ma non per questo dotato di meno pathos, la suite “Nothing has been changed”, lunga e ben giocata a livello dinamico e la conclusiva semi-ballad “Oinos e Luna”, estremamente emotiva, sognante e dotata di grandi momenti acustici e melodici (bellissimo l’assolo di chitarra al centro del pezzo) . La forza del disco, a mio avviso, che mi permette di ignorare l’inserimento di sonorità fuori luogo e la debolezza della produzione (dovuta ad una scarsa disposizione di strumentazione, anche se il chitarrista Lorenzo Cigaini credo si sia adoperato al massimo nelle fasi di editing e mastering del disco), risiede nella forte emotività che pregna le atmosfere della release in questione e nell’ispirazione a livello strumentale ed interpretativo dei musicisti, che donano un grande senso di teatralità al disco. In definitiva, non posso certo negare che “Industrial Scream” è un disco che termina lasciando strane emozioni all’ascoltatore, che vanno dalla sorpresa alla perplessità per il sottile senso di ermetismo nascosto dietro la musicalità del cd, perciò il mio giudizio finale è positivo, anche se invito i quattro musicisti friulani a non impazzarsi in una ricerca forsennata nella sperimentazione musicale, perché le emozioni di cui è dotato l’uomo possono raggiungere livelli a cui una macchina non potrebbe neanche avvicinarsi senza l’ausilio di chi la programma. Spero seguiate il mio consiglio e continuiate a suonare musica con il cuore e con i vostri strumenti musicali, ragazzi. Arrivederci ed in bocca in lupo agli Escapism.
Track by Track
- Solo x sé 75
- Cardinal burn 70
- Industrial Scream 50
- Nothing has been changed 75
- Oinos e luna 85
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 75
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
72Recensione di Glory Rider pubblicata il --. Articolo letto 2588 volte.
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