Recensione

Forse potrà fare ridere qualcuno, ma pare che ormai anche il nostro bel paese abbia una vera e propria scena thrash, e adesso accanto ai vari Outsider, Dead Rising, Dephacer o Ophydian, arrivano alle mie orecchie anche gli abruzzesi Panic Mode. Nonostante un monicker che mi faccia venire in mente più un videogioco che non una band, i 5 de L’Aquila non scherzano affatto e danno alle stampe un lavoro davvero divertente e riuscito come questo “One Shot One Kill”. Il sound del combo è, come detto, di chiarissima derivazione thrash e le influenze che risultano subito manifeste sono quelle di combo come Exodus, Testament e Overkill, col risultato di un mix veloce e incandescente, ma suonato divertendosi, senza la seriosità sanguinaria degli Slayer o dei Necrodeath. Intendiamoci, a livello di originalità non si trova nulla di innovativo o rivoluzionario, ma sono sicuro che a un live show di un gruppo come questo non lanciarsi in un mosh furioso sia cosa decisamente ardua. Il perché è presto detto. Basta prendere un pezzo come l’iniziale, dopo un pregevole intro, “Venom Hunt”, che semplice ma diretta come un cazzotto sulle gengive, farà scuotere più di una testa, grazie anche a un lavoro di batteria, affidato a Ed, davvero eccezionale e al perfetto susseguirsi di sfuriate veloci e parti più tecniche e lente. Altra menzione per il brano conclusivo, “Sins”, il quale, pur essendo il più lungo, e probabilmente pure il più complesso all’ascolto, nei suoi sette minuti abbondanti rappresenta ottimamente quanto contenuto in questo “One Shot One Kill”, eccellente connubio di tecnica, potenza e funny attitude, per una band di sicuro avvenire.

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