Nepenthe «Demo 2004» [2004]

Nepenthe «Demo 2004» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Cynicalsphere »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1921

 

Band:
Nepenthe
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Titolo:
Demo 2004

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Fe - vocals
Michele - guitars
Giovanni - guitars
Ivan - synth
Lestat - bass
Alex - drums

 

Genere:

 

Durata:
26' 0"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2004

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Coraggioso. Ecco il primo giudizio che mi è balzato alla mente, appena smessi i panni dell’ascoltatore, su questo cd d’esordio dei perugini Nepenthe. Termine usato non a caso, viste le molteplici influenze che questo six-piece riversa nelle proprie composizioni, in cui si incrociano death melodico e symphonic–black, miscelati a orecchiabili riff di metal classico. Generi di influenza che tra loro potrebbero sembrare distanti e paralleli, ma che, se dosati con la giusta misura, possono portare a risultati apprezzabili.
Attiva da poco meno di due anni, la band fin dagli esordi ha improntato le sue coordinate stilistiche verso un death metal di stampo scandinavo, sulla scia di band blasonate come Amorphis o Children Of Bodom, per intenderci. Tanto è vero che di questi ultimi troviamo riproposta in questo “Demo 2004” “Bed Of Razors”, interpretata dal combo perugino in una chiave più aggressiva e soprattutto più personale. Ma è con la successiva entrata di Ivan Grasso alle tastiere che i Nepenthe si allargano verso sonorità più orientate al black sinfonico, ispirandosi a formazioni che hanno scritto pagine importanti nella storia del metal odierno ( ad esempio i Dimmu Borgir ) e riuscendo a conciliare, con scelte audaci e in un certo senso rischiose, lo stile death di base con le reminescenze di questa seconda corrente ispiratrice.
Il risultato del melting-pot dei Nepenthe è un prodotto sicuramente interessante, dal song-writing ispirato e dagli arrangiamenti ricercati e complessi. Prevale nella maggior parte del disco l’utilizzo di screaming vocals, che contribuiscono a dare quel tocco di brutalità in più in ogni brano. A tutto questo si aggiunge il buon lavoro svolto dalle tastiere, sia per quel che riguarda le parti più orchestrali e tirate dei pezzi, sia per quelle più atmosferiche e pacate. Caso vuole che l’ordine di esecuzione delle song presenti nel dischetto rifletta l’evoluzione musicale della band perugina: dalla prima traccia, “Winter Of Souls”, all’ultima, “Altar”, si nota come il processo stilistico-compositivo dei Nepenthe mostri una costante maturazione, che, siamo sicuri, gioverà non poco al futuro della band.
Passando poi in rassegna il demo, ogni traccia rappresenta una storia a sé: dagli arpeggi e dalle strutture di “Sentenced-iana” memoria della già citata “Winter Of Souls”, si passa alla più potente e granitica “The Secret Mirror Of Life”, basata su gustosi riff thrash-death, dove anche fraseggi più melodici trovano il loro spazio. “Through The Eyes Of Emptiness” è l’episodio dove maggiormente emergono quelle influenze black di cui parlavamo, quasi a voler essere un omaggio ai Dimmu di “Enthroned Darkness Triumphant”. “Altar”, infine, con i suoi break vertiginosi, rappresenta al meglio l’impronta death assimilata dai sei ragazzi perugini.
In conclusione, rimane l’impressione di avere di fronte una realtà con ampi margini di miglioramento, che dovrà far tesoro, e su questo vale la pena spendere due parole, di alcune pecche in fase di produzione, a volte non volute, ma spesso grossolane, che non apportano certamente sostegno a quanto di buono prodotto. Se in futuro questi aspetti sapranno essere corretti, la qualità del prodotto sarà certamente all’altezza del potenziale a disposizione. Ciò nonostante, “Demo 2004” è una buona base di partenza per la carriera dei Nepenthe.

Track by Track
  1. Winter Of Souls 75
  2. The Secret Mirror Of Life 75
  3. Through The Eyes Of Emptiness 70
  4. Altar 70
  5. Bed Of Razors 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
71

 

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