Recensione

I Musashiden sono una realtà recentissima e costruita in modo veloce grazie alla passione per la musica. Un pomeriggio di prove disinteressate e subito si accorgono di aver composto canzoni originali..le conseguenze sono state altri brani nuovi e prove sempre più frequenti fino a giungere alla registrazione utilizzando il metodo “buona la prima” (tenendo per valida la prima incisione senza riprovare, sovraincidere, correggere).

Certo, è una modalità di lavoro rischiosissima e pericolosa in quanto sì, fa risparmiare molto tempo prezioso, soldi, forza e pazienza, ma può risultare deleterio per quanto riguarda la produzione di elementi indispensabili che, a meno che l’esecutore non sia un semidio, rappresentano basi essenziali per la canzone. Per esempio le voci dei due vocalist ogni tanto tendono a non essere coniugati bene in modo tonale, unica pecca a mio parere.

Tuttavia i nostri per saper suonare sanno suonare, e anche bene!!! Le sperimentazioni in cui si cimentano fanno pensare che non sono nuovissimi del mestiere suonando uno Stoner mixato a Shoegaze con soluzioni interessanti.

Hanno anche i Pop, ma intelligente in quanto creano atmosfere suggestive, malinconiche ma senza mai scadere nel banale.

Insomma, “buona la prima” ragazzi!

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