Wolvesguard «Pagan Heritage» [2008]
Wolvesguard
Titolo:
Pagan Heritage
Nazione:
Italia
Formazione:
Alastor – voce
Uthaar – chitarra
Nekrocultus – basso
Kaoma Mega – tastiere
Nefasto - batteria
Genere:
Durata:
27' 27"
Formato:
2008
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Ep di debutto (se non si conta un demo di tre pezz mai rilasciato) per i Wolvesguard, Pagan Black Metal band di Palermo. L’act siculo si presenta agli onori della cronaca con un cd di sette tracce in cui, a mio avviso, non figura assolutamente nulla fuori posto. Produzione ottima (ottima cosa rispetto alle classiche registrazioni modello Fisher Price), sound che attinge sia dal Black della vecchia scuola, sia da una certa frangia estremo/sinfonica, il tutto però dando vita ad un sound totalmente personale, che attinge le proprie influenze soprattutto dalla storia e dal folklore delle terre di Sicilia.
Sette come detto le tracce che compongono l’EP dei Wolvesguard, fra le quali spiccano su tutte la doppietta iniziale “In The Name Of Our Gods” + Rivelazioni di Guerra” ed “Ancestral Wisdom”, highlight dell’opus dell’act trinacrio. Come poc’anzi accennato, il sound dei Wolvesguard è del tutto personale, per cui ben si discosta dalla grandissima media (facciamo un 90%?!?) di gruppi Black che alla fin fine propongono la stessa identica cosa che si faceva ormai quasi 20 anni fa: e ciò è cosa buona e giusta, non trovate?
Sì, perché questo fa dei Wolvesguard una band decisamente sopra la media degli standard del genere qui in Italia. Pezzi come la title-track, “Pagan Heritage” (che lotanamente ricorda un po’ “Bombenhagel” dei Sodom), difficilmente può esser paragonato a qualsiasi pezzo di moltissime altre bands: è senz’ombra di dubbio superiore!
I Wolvesguard hanno aspettato un bel po’ di tempo prima di far uscire questa loro prima fatica, ma il risultato è sotto gli occhi (o nell’orecchie) di tutti: “Pagan Heritage” è un disco fuori dal comune per gli standard italici, almeno per quanto riguarda un livello più Underground (non di certo scomoderò nomi come SEW, TIP o Locus Mortis). Faccio notare ancora che i Wolvesguard restano ben ancorati alle LORO origini siciliane, traendo spunto da ciò che è la storia della loro Terra: niente miti nordici o manifesti pseudo-nazi/fascisti. Puro e semplice orgoglio siculo e basta.
Per quanto mi riguarda, i voti espressi in questa recensione sono del tutto indicativi: il mio consiglio è di procurarsi “Pagan Heritage” dei Wolvesguard ed ascoltarlo nella propria interezza. Gran lavoro. Gran band. E non ci sono dubbi in proposito.
Track by Track
- In The Name Of Our Gods 73
- Rivelazioni Di Guerra 74
- Wolvesguard 68
- Ancestral Wisdom 76
- Pagan Heritage 70
- Ancient Pride 70
- Aradia 69
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 70
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
72Recensione di Lord Lucyfer pubblicata il --. Articolo letto 871 volte.
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