Recensione

Come da buona tradizione punk rock, gli Still Fear, appaiono semplici e, ad un primo ascolto, potrebbero sembrare alquanto banali e privi di idee ..magari non innovative, ma pur sempre idee costruttive. E invece è tutto l’opposto secondo me.

Questo disco non deve restare negli scaffali dei negozi perché farebbe la felicità di tanti appassionati in quanto i nostri sono punk ma non troppo e sono metal ma non troppo, direi che, invece di considerarli privi di spina dorsale, li reputo molto innovativi e le canzoni che ho avuto la fortuna di ascoltare mi sono entrate dentro la testa e difficilmente riuscirò a toglierle…

“Banalità è un concetto diverso da semplicità”, in un’altra recensione ho detto testuali parole ma credo proprio che anche in questo contesto il pensiero si rivela molto adiacente in quanto sì, i testi sono in un inglese molto elementare, comprensibilissimo senza sforzi particolari; sì, i riff gira che ti rigira son sempre gli stessi, così come spesso le canzoni possono risultare ripetitive e prevedibili ma io sto parlando di semplicità non di tecnica mostruosa alla Steve Vai o chi per lui e la semplicità coniuga tutti i suoi elementari fattori costituiti da ossa e non da carne, ma questo è un concetto che purtroppo molte persone non riescono ancora a capire e se una canzone non è assolutamente perfetta da tutti i punti di vista non ha la benché minima possibilità di essere ascoltata né studiata.

Ma non è questo il caso, per fortuna! Gli Still Fear sono una band ottima e auguro loro tutta la fortuna!

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