Laeta Mors «Deafening Silence» [2008]

Laeta Mors «Deafening Silence» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1250

 

Band:
Laeta Mors
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Titolo:
Deafening Silence

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Massacre :: Vocals, Drum programming, Synth
Sir Die from the Grave :: Bass
Disaster :: Guitars
Flagello :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
35' 24"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2008

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Laeta Mors sono un combo Milanese che dopo essersi formato nel 2004, arriva all’album di debutto, questo “Deafening silence”, uscito per la piccola (ma dotata di buon occhio) Cimitero Records.
Il genere proposto dai LM è un thrash bello cattivo, veloce e compatto, che evita di impantanarsi su tempi medi preferendo invece un assalto frontale che va sempre ben a segno. Al thrash proposto, tuttavia, i LM aggiungono anche accompagnamenti con la tastiera e soluzioni di chitarra molto più tipiche del black metal, e più raramente di certo death melodico; beninteso, però: il thrash è e rimane il genere prevalente nella musica dei Laeta Mors.
Appena si ascolta il cd, non si rimane delusi: come detto, la band dimostra di conoscere bene il genere che suona, e sfodera una dozzina di brani thrash tutti abbastanza brevi (alcuni pure troppo…), eppure credibili, rabbiosi, e anche (cosa non da poco) tutti ben diversificati l’uno dall’altro nonostante la breve durata. E allora ecco che l’ascolto dell’album è gradito, soprattutto la parte centrale, che da “Master and Slave” a “Filthy liars” non sbaglia un colpo. Anche la conclusiva “The last enthronement” e “Route 666” non sfigurano affatto. Va anche notato come, secondo me, le parti black non si rifanno ad un gruppo in particolare, ma riescono invece a suonare abbastanza personali pure quelle, a dimostrazione che i LM un po’ di stoffa ce l’hanno. Al limite, forse, brani come “My life is your defeat” potrebbero rimandare alla mente certe cose dei Carpathian Forest, solo che I LM sono chiaramente più thrash che black.
In conclusione: questo dei Laeta Mors è certamente un bell’album, frutto di una band che forse può migliorarsi ancora, ma che mostra esempi di capacità e intelligenza compositive apprezzabili. Sta ora alla Cimitero Records evitare che questa band rimanga nell’underground più totale, e fornire ai LM invece delle possibilità. Supportate bands italiane come I Laeta Mors e I Death Mechanism, non le modernerie spacciate per thrash che oggi infestano il mercato.

Track by Track
  1. Livid Existence 74
  2. Route 666 78
  3. Behind the wall 74
  4. Sometimes 74
  5. Master and Slave 80
  6. Fatal thoughts of suicide 83
  7. My life is your defeat 83
  8. Deafening Silence 78
  9. Filthy liars 82
  10. Ghost of mind 74
  11. The unnamed 77
  12. The last enthronement 79
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
78

 

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