Balrog «The Rise» [2008]

Balrog «The Rise» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Maglor »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1729

 

Band:
Balrog
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Titolo:
The Rise

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Roberto Pavesi: Vocals
Sfetano Luoni: Guitars
Andrea Tibiletti: Guitars
Andrea Bossi: Bass
Tommaso Colombo: Drums

 

Genere:

 

Durata:
33' 54"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2008

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Balrog sono una band del varesotto nata nel 2003 e con un formazione da subito stabile se si eccettua la posizione del cantante coperta dapprima da Corrado Capettini, singer con il quale i nostri pubblicano il “Demo 2005”, e successivamente da Roberto Pavesi che ha registrato il qui presente “The Rise” e che però, a quanto si legge dal myspace della band, è recentemente uscito dal gruppo, lasciando di nuovo i Balrog senza un vocalist. Peccato perché tra l’altro è proprio la prova di “Robertone” una delle note più positive del lavoro che vado a recensire; ma andiamo per ordine.
Iniziamo col dire che i Barlog fanno Heavy metal di quello classico, ottantiano e cromato con forti tinte epiche. La registrazione di questo lavoro, realizzata completamente “in casa” dalla band stessa, è di buona qualità con i suoni potenti, nitidi e allo stesso tempo grezzi quanto basta, come il sacro verbo del metallo comanda. I ragazzi sanno il fatto loro come musicisti e forniscono una prova assolutamente all’altezza del genere proposto mentre la cura nelle registrazioni è resa evidente anche dall’assenza di pecche esecutive per tutta la durata del Cd. Come dicevo uno dei punti di forza di questo “The Rise” è costituito dalla prestazione del singer che ha una vocalità particolare, stentorea, pulita ed epica e che si posa per la maggior parte del tempo su tonalità medie con qualche incursione sui registri acuti, senza mai strafare, facendo di un’interpretazione convincente ed enfatica la propria forza.
“The Rise” si apre con l’epicheggiante “The Wait” che alterna parti cadenzate ad aggressive sfuriate di cassa per poi sfociare in un refrain molto evocativo. Buoni anche i soli ed il break con riff spezzati al centro. “At the Black Gates” mantiene vivo il flavour epico, tinteggiandolo di melodie più oscure, con “Robertone” ancora sugli scudi e la band che macina ritmiche plumbee e ci infila dentro anche una sezione più dilatata con tanto di arpeggio spettrale. La title track è un solido mid tempo dove si respira odore di Warlord e Manilla Road e in cui spiccano l’evocativo ritornello da spade levate nel crepuscolo oltre ai sempre buoni intrecci chitarristici.
“Shadows”, brano che mi pare dedicato ai bikers dell’Ombre Varese, mostra un altro volto dei Balrog, meno epico e decisamente più influenzato dalla NWOBHM, con primi Iron Maiden e Saxon in testa. Si cavalca a briglia sciolta insomma per un risultato ancora godibile e convincente.
“Tears” è un malinconico strumentale, con la partecipazione alla chitarra acustica di Marco Longhi per l’arpeggio iniziale, che sfocia in “Change Woman for Hell”, brano composto da arpeggi melodici alternati al tipico incedere cadenzato e solenne della band, mantenendo in tutto ciò un piglio più rockeggiante rispetto ai brani sentiti sin’ora. Chiude il demo “Perpetual Crcle” che si apre orientaleggiante per dare il via a un brano nuovamente epico soprattutto nel chorus, dove sono di grande effetto le ben congegnate doppie voci, per tornare poi alla progressione orientaleggiante dell’intro e un break dal sapore moderno.
“The Rise” è quindi sicuramente un buon lavoro, con musica ben composta, arrangiata ed eseguita, registrato in maniera tale da poter competere con molte delle uscite professionali su mercato. Metallo classico dalle tinte epiche fatto come si deve quindi che piacerà di certo agli amanti del genere. Unico appunto personale è un artwork non proprio riuscitissimo che non va però a inficiare un giudizio assolutamente positivo su questo lavoro ed auguro a Barlog di trovare presto un nuovo singer che gli permetta di promuovere questo “The Rise” come si merita.

Track by Track
  1. The Wait 80
  2. At The Black Gates 75
  3. The Rise 75
  4. Shadows 80
  5. Tears 75
  6. Change Woman For Hell 70
  7. Perpetual Circle 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
75

 

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