Recensione

I nostri ci giungono con un’altra trovata di questo simpatico e ritmato sottogenere così difficile da commercializzare ma di così facile ascolto composto da un intro più undici tracce dalla valutazione poco più che sufficiente per via della ripetitività e poca originalità che segna inesorabilmente una canzone dietro l’altra.
Inutile dire che i nostri non hanno fatto,comunque sia, un buco nell’acqua in quanto nel full-lenght appaiono anche canzoni di un certo spessore: “Night Of The Living Dead” è uno splendido pezzo insieme a “Dark Oceans“ e senza dubbio “The Tragical Tale Of Wednesday The Ectoplasm” che funge da title-track.

Il disco si lascia ascoltare abbastanza piacevolmente per quanto, a mio avviso, è alquanto prevedibile su molti fronti. Ma stiamo parlando comunque di punk non di progressive metal perciò questo è un elemento da tenere in considerazione.
Probabilmente non sono nemmeno il tipo adatto per ascoltare questo genere. La prevedibilità mi annoia abbastanza ma almeno so riconoscere un disco carino quando ne vedo uno e questo, nonostante tutto, lo è anche se non entrerà mai nella mia top ten, ovvio.

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