Rude Forefathers «Taste of Blood» [2008]

Rude Forefathers «Taste Of Blood» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1997

 

Band:
Rude Forefathers
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Titolo:
Taste of Blood

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Daniele Sironi :: Voce e Basso
Davide Ferlisi :: Chitarra
Carlo Casarotto :: Chitarra
Mattia Fusaro :: Batteria

 

Genere:

 

Durata:
17' 0"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2008

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Quarto lavoro per I Rude Forefathers, band bresciana ormai abbastanza esperta che sta nell’underground dal 2004. Il loro ultimo “Taste of Blood” è un cd (ma a me dal minutaggio pare un EP) che riassume in poco più di un quarto d’ora un buon ripasso (per quanto non straordinario) di come fare quattro canzoni piacevoli in pieno stile alla In Flames, quindi a metà tra il death melodico e alcune soluzioni metalcore (meno presenti).
E in questo disco i RF usano proprio le stesse soluzioni melodiche degli In Flames, con gli intrecci di chitarra che vanno a finire nella melodia e su note medio alte. Ciò nonostante, per fortuna, i nostri quattro ragazzi aggiungono al tutto alcuni arrangiamenti che denotano molta disinvoltura in fase di arrangiamento e anche una certa freschezza che non li bolla come “band cliché”, mi riferisco per esempio al buon lavoro di batteria nella seconda “Bloody sky”, ed anche ad una (benvenuta) mancanza di clean vocals che rende questo dischetto più compatto e meno annacquato, e comunque sono presenti alcune parti da “Sing a long” ben riuscite. Buono pure l’inizio di “Don’t leave me now”, con un primo riff meno melodico, più serrato e in definitiva più brutale.
Dare un voto ai RF non è esattamente una cosa facile: è vero che la band suona molto alla In Flames, ed è vero che bands come la loro forse stanno diventando un po’ comuni, però le qualità ci stanno abbastanza: almeno le partiture di chitarra sono belle e ben fatte, dotate di un buon tiro, la batteria picchia, e poi insomma: almeno non ci troviamo davanti a uno strazio pop/death metal alla “Figure number five” dei Soilwork… Difetti, invece, non ce ne sono, almeno non grossolani. Al massimo si potrebbe rimproverare ai RF di non uscire quasi mai dal seminato degli In Flames, e in tal modo forse risultano un po’ scolastici, ma anche così mi accontento.
Insomma: questo dei RF è un disco gradevole e certamente consigliato a chi apprezza il death melodico alla In Flames o il “Gothenburg sound” in generale, poco originale ma ben fatto.

Track by Track
  1. Taste of Blood 70
  2. Bloody Sky 72
  3. Forced to Fight 70
  4. Don't Leave Me Now 72
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
71

 

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