Confusion Gods «At The Gates Of Confusion » [2008]

Confusion Gods «At The Gates Of Confusion» | MetalWave.it Recensioni Autore:
June »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1443

 

Band:
Confusion Gods
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Titolo:
At The Gates Of Confusion

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Pier - Vocal
Difu - Guitar
Max - Guitar
Tommy - Bass
Pizzo - Drums

 

Genere:

 

Durata:
28' 54"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2008

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Ritornano i Confusion Gods, dopo una demo ormai persa nel tempo, datata 2002, forse ora meno confusi di una volta, ma legati bene o male alle stesse corde che avevano provocato le prime composizioni, non propriamente vincenti: riff cupi e melodiosi, che pescano, senza scimmiottare dalla tradizione svedese (in primis, ma non solo), incastrati su ritmiche molto agili, spesso veloci o comunque, generalmente sostenute. Il death metal di vecchio stampo, evocato per altro da una registrazione particolarmente rustica, che predilige un impatto “live” alla superproduzione e da un cantante assatanato e violento, tra scream e growl, si mischia a melodie decadenti, apprezzabili seppur non originalissime, che hanno il pregio di non essere ruffiane e di non accodarsi alle mode; da questo punto di vista risulta molto piacevole la nonchalance con cui evitano ogni tipo di evoluzione trendy: nessun sintetizzatore o pseudosinfonia, niente riff groovy o metalcore, neanche quando le chitarre emulano pericolosamente gli At The Gates, ad esempio nella traccia “Ghost”.
C'è sicuramente una maggiore consapevolezza delle capacità dei singoli membri, nel comporre brani anche piuttosto articolati, ricchi di cambi di tempo e situazioni d'atmosfera e questo è sicuramente l'aspetto vincente del album; c'è da dire però che si tratta di un album basato su soluzioni abbastanza canoniche, che, potrebbero anche annoiare. Personalmente ho gradito l'intero album (ad eccezion fatta della rinunciabile ghost track che alterna metal ed elettronica senza eccessiva fantasia), ma non posso certo dire che sia irrinunciabile. Un buon album di death melodico, questo senza dubbio, per appassionati di un sound ormai ultradecennale, quindi molto rodato.

Track by Track
  1. At The Gates Of Confusion 65
  2. Ghost 60
  3. Dead Flesh 70
  4. Towers Of Repugnance 65
  5. Hell In The Cell 65
  6. Fucking Spiritual Priest 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
64

 

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