Orghia «The Dusk» [2008]
Orghia
Titolo:
The Dusk
Nazione:
Italia
Formazione:
Giancarlo "ZioMantaz" - Guitar
Gionata "Screamer" - Guitar
Valeriano "Animal" - Drums
Giacomo "AngHell" - Bass
Ganriele "Chucky" - Vocals
Genere:
Durata:
30' 10"
Formato:
2008
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Gli Orghia arrivano al debutto, dopo una demo un paio di anni fa. Le coordinate sono quelle del death-thrash, per lo più europeo, veloce, ma controllato e solo occasionalmente utilizza blasbeat, la cui attitudine a riff un po' consunti è sostanzialmente il loro limite.
Penso che lo sappiano anche loro stessi che questo disco non rivoluzionerà il metal, non serviva neanche dirlo, ma lo faccio notare di modo da sottolineare la mancanza di intenti nel costruire qualcosa di notabile (attenzione non notevole, per cogliere la lieve sfumatura...). Le tracce sono tutte incredibilmente compatte ed eseguite con una perizia davvero strepitosa, dilaniate da un cantato all'altezza, supportate da una sezione ritmica precisa e tagliente, ma non lasciano nulla. Il vero problema è la mancanza di carattere, evidenziata anche da una registrazione sicuramente di qualità e potente (effettuata per altro in Svezia), ma che non aiuta la band a elevarsi, per dire: troppo scolastica. Posso immaginare che chi adora questo tipo di metal potrebbe anche apprezzarlo, ma qui melodie e potenza non riescono a trascinare chi ascolta.
Vorrei essere chiaro questo disco non manca di energie, anzi, è raro trovare questo tipo di potenza e una registrazione tanto cristallina, ma la voglia che dovrebbe metterti addoso, di scatenarti, di riascoltare, manca del tutto, tanto che i 30 minuti divisi in ben 11 tracce (che significa tracce brevi) risulta pesante da ascoltare. Non è la prima volta che si ascolta “un album come tanti altri”, ma qui manca del tutto il coinvolgimento. E' un vero peccato.
In ogni caso pezzi promettenti non mancano, l'iniziale “Hostages Of Fate”, che punta su ottimi riff melodici e su una velocità davvero interessante d'esecuzione, “From The Ashes”, che unisce gradevoli passaggi classic a un buon death-thrash d'impronta svedese e la devstante traccia finale “A Pale Sunrise”. Una band con le carte in regola, che si applica bene, ma che ancora non riesce a far fruttare bene tutte le capacità.
Track by Track
- Intro 40
- Hostages Of Fate 65
- Apocalypse Tomorrow 55
- Hellcome Back 50
- Ultimatum 55
- Final Flash 55
- The Dusk 60
- From the Ashes 70
- Door to Nowhere 55
- First Light 60
- A Pale Sunrise 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 65
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 55
- Tecnica: 65
Giudizio Finale
59Recensione di June pubblicata il --. Articolo letto 728 volte.
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